Ascoltare Alessandro Casalis è come immergersi nella storia della musica italiana, in quello splendido mare sonoro e poetico che sono stati gli anni ‘80. Il genere che Casalis propone è incentrato proprio su quella impronta cantautorale che non ci si stancherà mai di apprezzare e ascoltare. Le tracce che sgorgano dalla verve compositiva di Alessandro Casalis mostrano una grande interiorità. Sono il frutto di qualcosa di profondo, di personale, hanno il desiderio di raccontare, trasmettere, aleggiando tra avvenimenti di normale quotidianità ad altri invece più importanti che toccano il sociale e l’attualità, esprimendoli sempre con una sorta di cruda semplicità, in grado di sostituire ciò che andrebbe espresso malinconicamente con una intelligente ed apprezzabile razionalità.

Alessandro Casalis (che abbiamo avuto ospite nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) ci presenta questo suo avvolgente sound attraverso la sua ultima produzione discografica, un album intitolato “Play”Un titolo che è un invito all’ascolto e che vi consigliamo assolutamente di assecondare, perché la musica di questo artista vi metterà di buon umore, grazie ai suoi ritmati giri di chitarra che definiscono un cantautorato più orientato verso il folk o il pop, e grazie anche ad una voce che canta testi che sono quasi poesie e che sanno raccontare emozioni vere.

I suoni sintetizzati elettronici, tipici del pop odierno, sono usati con parsimonia in questo bel contesto sonoro, senza mai esagerare, senza mai sostituirli alla strumentazione classica, rendendoli un mero background di supporto occasionale. “Play”, lungo le sue dieci tracce, mostra con leggerezza un artista completo, in grado di strutturare la produzione con un ottimo equilibrio e di plasmarne i contenuti in base a sensazioni e riflessioni interiori e ad una analisi critica della realtà. Un lavoro che merita di ottenere numerosi riscontri positivi.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Play”