Un quartetto piemontese molto interessante, sia dal punto di vista musicale che da quello del concept scelto per il loro nuovo disco, uscito il 28 maggio scorso con l’etichetta (R)esisto e intitolato “Who?”. Loro sono i Sir Chronicles e arrivano con il loro prog fusion jazz pieno di contaminazioni ed ispirazioni, portando una ventata di freschezza nel panorama jazz italiano ma anche indie e, che dir si voglia, nel collettivo immaginario di band italiana. Spesso e volentieri, infatti, non si valorizza una certa scena strumentale che potrebbe davvero dare un valore aggiunto all’aspetto discografico ma anche concertistico del Paese.

Ecco perché è il caso di puntare i riflettori sui Sir Chronicles che, con questo loro Ep, riescono a dare vita ad un unicum molto compatto e preciso di brani prog jazz che non stancano al primo ascolto e nemmeno al quarto. Ogni canzone ha la sua piccola storia e l’EP, composto dalle tracce What, When, Where e Why, ripropone nel suo insieme (con il titolo del disco) la regola delle 5 domande proprie del giornalismo inglese. Una scelta che la dice lunga su tutto ciò che potrebbe essere il disco e l’afflusso ispirazione da cui deriva il lavoro di realizzazione.

Band come i Sir Chronicles (che abbiamo ospitato nel corso della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) sono da valorizzare e custodire in attesa di tempi migliori, magari dove le persone non si fermeranno ad un semplice concetto di pop (seppur d’autore), lasciando così spazio alla musica usa e getta che prima o poi, ne siamo certi, passerà di moda. Sentiremo parlare dei Sir Chronicles e probabilmente li vedremo in qualche serie TV o in qualche soundtrack di qualche disco.

Ciò che ci sentiamo di dire alla band è di continuare a spingere ed ampliare i propri orizzonti, spaziare tra più generi e perché no, inserire qualche versetto qua e là, per abituare magari più lentamente l’ascoltatore a certi suoni o certe melodie che purtroppo ad oggi appartengono solo a determinate nicchie di ascoltatori. Intanto li ringraziamo, perché è stato bello ascoltarli. Il loro disco è davvero un ottimo lavoro per ripulire i nostri tempi da tutto ciò che ci circonda.

Heisenberg -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Who?”