Un brano della Turi Mangano Orchestra (TMO) è proprio quello che serve dopo un’intensa giornata di lavoro o di studio. La loro musica riesce a catturare chi ascolta offrendo un mix di armonie e ritmi non invasivo che rilassa, pur proponendo a lunghi tratti dei suoni ben distanti da contesti soft. La TMO, direttamente dalle calde e floride terre siciliane, è capeggiata da una bella e delicata voce che si manifesta tra i brani raccontando emozioni e percezioni profonde.

Una voce (quella di Rosa, che abbiamo ospitato nel corso della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) che ricorda quella delle celebri cantautrici italiane di qualche decennio addietro, ma che nel caso della Turi Mangano Orchestra viene ulteriormente avvalorata da strumenti che hanno invece un’impronta molto più moderna, aleggiando tra atmosfere distorte ad altre riverberate.

Ci si trova di fronte ad un post-rock un po’ contaminato, espresso senza canoni rigidi e con l’obiettivo di ricercare la completa espressione artistica. Un concept decisamente valido, incastonato egregiamente nella loro ultima produzione discografica, intitolata “Gli angeli di Wenders”.

Esattamente come fanno i celebri angeli di Wim Wenders del capolavoro “Il cielo sopra Berlino”, custodi della memoria e della realtà della città tedesca, la TMO attraverso questo album pare proprio voler preservare la memoria musicale di diversi generi come il cantautorato italiano, il rock o il pop come li conoscevamo un paio di decenni fa e che ora sono completamente surclassati da sonorità molto più aggressive in termini di effettistica e da suoni molto più minimalisti e di base elettronica.

Il risultato finale della Turi Mangano Orchestra è il punto di incontro tra questi due aspetti: una parte molto emozionale e delicata, soprattutto a livello vocale, ripassa l’inchiostro su generi che appaiono sbiaditi oggigiorno, per poi unirsi a effetti che a tratti arrivano ad essere noise-oriented. Un lavoro piacevole e molto valido, che ci sentiamo di consigliare.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Gli angeli di Wenders”