Nel gergo scientifico, il termine Isteresi può essere associato a diverse definizioni. Di solito, in maniera del tutto spicciola, ci si riferisce a qualcosa che non si manifesta istantaneamente, a qualcosa che ha bisogno di qualche attimo per presentarsi nel migliore dei modi, per essere capita appieno. Forse è per questo che la band di cui vi parliamo ha scelto proprio questo nome: gli Isteresi, insieme ai lavori da loro prodotti, manifestano col giusto tempo le loro qualità, sorprendendo lentamente, ma sempre di più, l’ascoltatore delle loro tracce.

Gli Isteresi: una band proveniente dal cuore pulsante della Sicilia, una band completa, che saprà farvi sia ballare che riflettere, con un marchio sonoro molto attuale. Il loro genere è quel pop-rock che si riferisce molto alla tradizione internazionale, quella che tende di più verso il rock che al pop; è uno stile giovane, che ci è piaciuto per come sa intrecciarsi anche con il post-rock o con l’elettronica. Sfumature rap o altre a sfondo classico sono quelle chicche che ci fanno capire come gli Isteresi siano un gruppo versatile, che non si cementifica su un modello prestabilito.

Un gruppo dal quale attendersi senza dubbio delle ulteriori evoluzioni artistiche, com’è giusto che sia per dei musicisti attenti ai loro sentimenti più che ai loro introiti. Una sorta di evoluzione artistica è anche la loro ultima produzione discografica, intitolata “Casa Nostra”. Uscito a giugno, è il secondo lavoro d’ampio minutaggio per gli Isteresi ed è composto da dieci tracce che spaziano all’interno di diversi generi, alternando tracce più riflessive, ideali  per esempio per un Festival di Sanremo, ad altre un po’ più crude ed energiche, sulla scia compositiva di totem come Coldplay o Muse.

Oltre che per la loro musica, ci teniamo a lodare oltremodo gli Isteresi per il fatto di aver inserito all’interno di “Casa Nostra” un paio di tracce a sfondo sociale, che dimostrano la grande sensibilità della band e la loro vicinanza a tematiche attualissime, che stanno logorando il nostro tessuto sociale. Un’altra prova di validità artistica, perché dove non c’è sensibilità non c’è vera arte.

Insomma, “Casa Nostra” è una bellissima produzione (di cui abbiamo parlato anche con Andrea, membro degli Isteresi, nel corso dell’ultima puntata di “The Independence Play” sulla nostra web radio), un album che non stentiamo a consigliarvi e che rappresenta una vera consacrazione per la band.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Casa Nostra”