Di astrofisica, è vero, non so praticamente nulla. Però una volta ho letto una cosa sul Trasferimento di massa che mi ha incuriosito, poi ho considerato che la Germania ci ha messo quasi quattro mesi per formare un governo e infine ho dato un’occhiata al calendario e ho visto che sono già trascorsi due mesi dal voto italiano. Perciò ho deciso di scrivere: mi sembra tutto logico. Siamo in pieno Spostazionismo, è evidente: io l’ho capito, perciò mi vedo costretto a diffondere la notizia. Ne abbiamo avuti di periodi storici complicati, ma lo Spostazionismo si piazza ai primi posti.

Dice: ma che è? Beh, è un po’ come il processo del Trasferimento di massa, solo che non si verifica nel cosmo ma sulla Terra, e al momento, almeno in Italia, la cosa riguarda cinque stelle piuttosto che una. Per fare chiarezza: quello del Trasferimento di massa è un processo attraverso il quale una massa che sta su una stella si sposta su un’altra stella, per via di una sorta di attrazione gravitazionale – c’entrano cose come il vento stellare, ma parlarne qui diverrebbe alquanto complicato. È così che si evolve l’universo e che nascono cose pazzesche come le supernove.

Ora: ci siamo sorpresi per l’incredibile lasso di tempo trascorso perché la Merkel mettesse su un esecutivo, e siamo rimasti a bocca aperta per via del fatto che i tedeschi di solito sono talmente efficienti che nel giro di qualche boccale spillato con la schiuma giusta varano un paio di manovre come si deve. Ma non avremmo dovuto sorprenderci: lo Spostazionismo genera fenomeni simili. Succede che masse di elettori legate per attrazione partitica a schieramenti consolidati si spostano verso altri schieramenti per una medesima attrazione generando l’evoluzione del panorama politico. Dite: ma succede sempre. Sì, però non così.

Adesso è fondamentale la spinta che viene dal populismo, che è un po’ come il vento stellare (o, almeno, è altrettanto fastidioso da spiegare): una spinta alla sanfasò che permette spostamenti non più su un solo asse, destro o sinistro, ma ovunque. E l’Italia, cuore pulsante dell’Europa dal ‘58, è all’avanguardia. Se il massimo della complicazione alla quale eravamo arrivati in precedenza era stato il Pentapartito, oggi, grazie a quello snodo fondamentale chiamato berlusconismo, ci siamo evoluti, con la preziosa collaborazione dei vari Bertinotti, Occhetto, Amato. Si è lentamente scivolati verso una confusione fatta di leader e popolo, agitati e non mescolati.

Così non c’è più certezza d’un risultato, d’una tendenza, d’un percorso: se i 5 Stelle il 4 marzo in Friuli prendevano il 26,4% alle nazionali, meno di due mesi dopo incassavano, sempre lì, il 7% alle Regionali.

È lo Spostazionismo. Le masse di elettori staccatesi a marzo dal Pd e confluite sul Movimento – secondo quanto sostenuto dagli analisti – sono poi corse ad aprile verso Forza Italia e Lega, attratte dai volti regionali. Non ci si muove più, come una volta, orizzontalmente: se un tempo si passava da Vendola a Rutelli mantenendo la sinistra per un eventuale sorpasso, oggi gli spostamenti sono senza colore. È questo che contraddistingue il nostro tempo. È lo Spostazionismo, e se non ti scansi non sei nessuno.

Seba Ambra -ilmegafono.org