Dopo diverse pubblicazioni provenienti da altri progetti musicali e non, è arrivato il primo album da solista del cantautore piemontese Riccardo Ruggeri, uscito lo scorso 14 aprile e intitolato “Non ci aspetta nessuno (se non miliardi di foto)”, pubblicato da Vina Records e distribuito da ADA Music Italy. Attraverso questo album Riccardo Ruggeri ci mostra un contesto dinamico e libero, in cui le emozioni vengono espresse senza filtri. Un disco che rappresenta, analizzando più in profondità i testi della tracklist, una serena presa di coscienza su quello che sarà il futuro (cinico e disilluso) che attende la società di oggi.

Dal punto di vista musicale e dei generi “Non ci aspetta nessuno (se non miliardi di foto)” è una vera espressione di varietà e allo stesso tempo di equilibrio. Il leitmotiv che dal punto di vista sonoro definisce le dodici tracce che compongono questo lavoro è chiaro e costante: ricchezza di suoni, intrecci di generi, una voce spigliata e sicura, sfumature inserite qua e là per irrobustire il senso di movimento che si vuole trasmettere a chi ascolta.

Se ci si chiedesse di definire qual è il genere principe di questa produzione dovremmo pensarci un po’. Il mix di suoni che viene presentato da Ruggeri in ciascuna delle tracce è un pop a forte matrice elettronica, che attinge spesso e volentieri da altre tendenze che si rifanno a generi come il funk o il folk. Una mescolanza di suoni che viene mantenuta con linearità per tutto il minutaggio, con pochi stacchi o momenti di break da quello che è appunto il mood della produzione.

Non manca inoltre una interessante vena cantautorale, espressa quest’ultima attraverso i testi e che si manifesta moderatamente poetica e molto decisa e diretta, come di consueto di questi tempi, lasciando trasparire emozioni veraci, come fossero un fiume che scorre indisturbato e incontaminato dall’animo fino alla voce di chi la sta narrando. Questo album mostra le ottime qualità compositive di Riccardo Ruggeri (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”, ascoltando anche il singolo Un populista). Un disco che ci ha convinto sia in termini di qualità, sia di concept che di varietà sonora.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’album “Non ci aspetta nessuno” (se non miliardi di foto)