Un viaggio è sempre una nuova avventura e un momento di scoperta. Per chi fa musica, in particolare, viaggiare è soprattutto una preziosa occasione per trovare ispirazione e storie da raccontare attraverso le canzoni. Di viaggi, in giro per l’Italia e gli Stati Uniti, gli Electric Circus, band trentina nata nel 2013, ne hanno fatti tanti. Oltre 100 live e poi la partecipazione a contest e importanti festival, più qualche concerto da aprire: insomma, di strada, questi ragazzi ne hanno macinata molta, insieme a qualche album e a colonne sonore per alcuni documentari. Proprio lungo la strada, da una storia vera, da una chiacchierata durante un tour in California, è nato il loro nuovo singolo, uscito il 9 maggio scorso e intitolato “Green like a frog”.

Una canzone che è la prima di una trilogia di brani originali che sarà pubblicata dalla band nei prossimi mesi con cadenza bimestrale. Green like a frog è un brano interamente strumentale, ricco di suggestioni sonore e ben arrangiato. Il suo è un sound moderno che esprime il gioioso desiderio di sperimentare, di partire da una base sonora e poi spaziare tra diversi generi. La linea di fondo è un groove funk che si mischia alla psichedelia, ma lascia ampi spazi al jazz e si regala sfumature di world music e accenni di blues. Ne viene fuori un pezzo eterogeneo, un bell’arcobaleno di suoni che, malgrado la complessità degli intrecci, conquista e seduce con una allegra semplicità che sa proprio di viaggio, di libertà, di momenti condivisi tra amici e musica.

Una canzone che tiene incollato chi ascolta, grazie al suo ritmo ipnotico e piacevolmente insistente. Come inizio di una trilogia, niente male. Gli Electric Circus (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”) hanno talento e, sulla strada della musica di qualità, il semaforo per loro non può che essere verde. Come una rana.

Redazione -ilmegafono.org

La copertina del singolo “Green like a frog”