In un mondo a propulsione cantautorale, caratteristiche musicali come l’energia e la dirompenza si ritrovano in radio o sui social network in maniera sempre più sporadica. I contesti troppo ristretti come quello appena descritto, più che mai evidente nel nostro Paese, non ci sono mai piaciuti. Proprio per questo vi presentiamo i Viboras, una delle poche eccezioni alla regola tra le nostre mura, un’onda d’urto distorta in un’atmosfera a maggioranza acustica.
Queste poco frequenti caratteristiche musicali vengono presentate in abbondanza nel loro nuovo album della band, uscito lo scorso 8 ottobre e intitolato “Eternal”. Dentro questo disco i Viboras mettono in luce, in una tracklist di dieci tracce, la loro incalzante ed energica motrice punk-rock. Tuttavia, a nostro modesto parere, etichettare “Eternal” solo come una produzione punk-rock potrebbe risultare superficiale. Per cui approfondiamo i contenuti innanzitutto citando le numerose sfumature che possiamo captare ascoltando i brani e con le quali saremmo in grado di riassumere a grandi linee il gotha della composizione rock degli ultimi decenni. Dentro l’album dei Viboras queste si tramutano appunto in accenni garage, power, post, hard-rock e tanto altro, tutti espressi con un vigore che sembra non conoscere sosta.
Nonostante i ritmi andanti e i distorsori accesi, nei testi si racconta di esperienze di vita, dolorose e intense, di ferite non ancora somatizzate che vengono fuori con forza, in maniera quasi adirata, dall’animo della band e si tramutano appunto in un dinamismo che si abbina perfettamente alla parte musicale e al genere trattato dai Viboras (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”).
“Eternal” è un album che ci ha convinto e che vi consigliamo di ascoltare almeno una volta, perché offre qualità e perché si mostra come una valida alternativa musicale al mainstream che ci viene proposto in questo preciso periodo storico.
Manuele Foti – ilmegafono.org
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