Con i Kenotime ci eravamo lasciati a settembre dello scorso anno quando recensimmo il loro bel singolo Delhi. Dei Kenotime, oltre alle sonorità che strutturano la loro produzione, ci colpì quella propensione verso l’indie che il duo vive in maniera intensa sotto vari aspetti, non solo musicali. E adesso, all’inizio di questo 2021 che speriamo possa sancire anche il ritorno alla musica dal vivo, Marcello e Riccardo tornano a far parlare di loro attraverso un nuovo singolo, uscito lo scorso 22 gennaio e intitolato Tazze di tè.
L’incipit dolce e intimo da ballata di pianoforte ci fa percepire da subito che tipo di atmosfera ci attende per l’intera durata del brano. Rispetto al precedente singolo, in Tazze di tè la parte indie è messa leggermente in secondo piano per dare più spazio alla parte vocale, più corposa e intensa, che si prende la scena con un testo poetico e malinconico, ma che è tuttavia capace di ripercorrere i sentimenti che esprime in modo razionale.
All’interno del brano non manca la propensione verso un pop molto attuale, dinamico e pacato allo stesso tempo, di quelli che sfiorano il cantautorato e si cimentano nella composizione di qualcosa che ha come obiettivo quello di accarezzare o scuotere l’anima anziché i timpani di chi ascolta. È un pop che veicola un messaggio profondo, frutto non solo di riflessioni armoniche e melodiche su come strutturare la traccia e renderla efficace, ma anche e soprattutto di una analisi interiore ed emotiva, che scruta nel subconscio per tirare fuori qualche esperienza vera da raccontare, nella quale molti potrebbero ritrovarsi.
I Kenotime (che abbiamo ascoltato durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”), attraverso Tazze di tè ci danno conferma di come la loro infusione artistica stia sortendo gli effetti sperati, facendo un ulteriore passo in avanti verso la completa definizione del loro personale stile musicale.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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