Certe band non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Non potrebbe esserci frase più azzeccata (e con una minima, necessaria variazione) per descrivere il ritorno in grande stile di una band che, negli anni ‘90, era tra le più note e apprezzate del panorama alternative rock italiano. Loro sono i Karma e, a distanza di ben 27 anni dal loro ultimo disco, tornano con una nuova produzione discografica, pubblicata il 27 ottobre scorso con Vrec/Audioglobe e intitolata “K3”. C’è voluto tanto tempo per poter celebrare questo lieto ritorno, un tempo pieno di vissuto, esperienze, mutamenti, che ruotano attorno a qualche solida certezza: la musica, la voglia di suonare e il rock.

“K3” è un disco autobiografico, i cui testi sono del frontman David Moretti (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica). Un disco che nasce da una profonda riflessione, stimolata dalla pandemia, da quel momento in cui il mondo frenetico che ci circonda si è fermato, costringendoci a rivedere il concetto di tempo e soprattutto a riscoprire noi stessi, la nostra anima fino a quel momento inghiottita dal caos e dalla velocità di consumo delle nostre giornate e delle nostre vite. È durante quel periodo sospeso e drammatico, che nasce questo lavoro discografico, che prende la forma di un viaggio dentro la propria interiorità. Ci sono le fragilità, le disillusioni, la verità immutabile, ma anche le speranze, la poesia, la presa di coscienza.

Dieci tracce che musicalmente seguono una linea essenzialmente rock, con quella commistione tra suoni acustici ed elettronici che conferisce al sound sfumature diverse, toccando anche confini propri della psichedelia, dell’elettronica, del cantautorato e perfino del pop-rock, mescolando anche suggestioni e riferimenti alla scena internazionale con quelli più propri della tradizione italiana. Quello dei Karma è un album completo, che raggiunge il suo scopo e sollecita una riflessione, solleticando l’anima con le melodie ben costruite e profonde. Un bel ritorno, con quello stile che non si è smarrito e che anzi aggiunge oggi anche spunti propri del rock più moderno. Chissà, magari non è solo un terzo disco, ma un nuovo inizio.

Redazione Musica -ilmegafono.org

La copertina dell’album “K3”