Si intitola “Sogno vero” ed è l’ultima fatica discografica del musicista Kublai, un disco che arriva a circa tre anni di distanza da quello d’esordio. Anche in questo caso si tratta di un EP che ha il compito di consolidare le indubbie qualità di questo artista. Quello di Kublai è un EP corposo, dinamico e ricco di contenuti; una produzione che cattura, che intreccia una notevole varietà di componenti per formare un contesto originale e futuristico, in cui nulla è dato per scontato. È l’essenza di un sognatore che analizza fatti, parole ed emozioni sotto il loro aspetto più complesso e profondo, tentando poi di estrapolarne uno schema da mettere in musica. Per farlo si avvale di una moltitudine di stili, anche molto diversi tra di loro.

All’interno della tracklist di “Sogno vero”, composta da 4 brani, il leitmotiv è senza dubbio una tendenza ad un modernissimo synth-pop,che fa da base portante, con i suoi suoni elettronici, per le altre melodie a contorno e per la voce. E appunto il contorno, che prende vigore e si attenua lungo la medesima traccia, è rappresentato da stili sia internazionali sia più attinenti alla storia musicale contemporanea italiana.

I primi sono rappresentati da dettagli post-rock, che fanno il loro ingresso nei brani gradualmente fino a diventarne l’attore principale e che, grazie alle loro sonorità robuste e decise, vanno ad alimentare ulteriormente la base synth-pop a cui accennavamo in precedenza. Per quanto riguarda invece la parte più legata al nostro Paese, nei testi e nella loro intonazione è evidente una componente cantautorale-indie che richiama molto l’attualità. Quello di Kublai (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) è un bel lavoro, che guarda avanti e indica una direzione ricca di suggestioni e di sperimentazione. Ci fa vedere il suo sogno musicale, portandoci oltre la realtà.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’Ep “Sogno vero”