Quindici anni di esperienza in band e in duo, alcuni Ep e tanti progetti musicali in giro per la Sicilia, fino a quando il lockdown pandemico non è diventato l’occasione per un nuovo percorso. Questa è la storia di Iofortunato, progetto solista del cantautore palermitano Fabrizio Fortunato che, lo scorso 27 aprile, ha pubblicato il suo primo disco, intitolato “La guarigione”, prodotto da Roberto Cammarata (già produttore, tra gli altri, de La Rappresentante di Lista). Proprio l’incontro con Cammarata ha portato Iofortunato a scegliere una strada nuova, dando colore e forza alle canzoni alle quali, durante la pandemia, il cantautore palermitano stava lavorando. Ne è venuto fuori un album composto da otto tracce, bello, delicato e maturo.

Un disco poetico, nel quale si racconta un vissuto pieno, dove rabbia, delusioni, paure, incertezze trovano una cura, una guarigione, grazie all’amore e alla capacità di osservare il mondo nel suo profondo, trovando orizzonti inesplorati, respirando un’aria nuova e guardando tutto con occhi diversi. Un messaggio positivo e di speranza, che scorre con delicatezza dalla prima all’ultima traccia. Una carezza musicale che mette calma, conforta, ispira.

Dal punto di vista del genere, la struttura sonora è ampiamente influenzata dall’elettronica, che predomina e si mescola al pop, ma non rinuncia a sfumature proprie del più moderno cantautorato indie. Tutti elementi, questi, che rendono “La guarigione” un album molto attuale e soprattutto di facile ascolto, nonostante il suo carattere fortemente introspettivo e intimo. Insomma, quello di Iofortunato (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) è un ottimo esordio, un primo acuto che dimostra la bontà della scelta di intraprendere questa nuova strada da solista e di farlo adesso, con la maturità che deriva dall’esperienza e che si intuisce dagli arrangiamenti e dai contenuti validi. Davvero un ottimo lavoro.

Redazione Musica – ilmegafono.org

La copertina dell’album “La guarigione”