A distanza di circa quattro anni dall’ultima uscita, gli Stanis tornano a fare parlare della loro musica offrendo al pubblico un’altra produzione discografica, un album composto da sette inediti e intitolato “Living has consequences”. Quello che ascoltiamo lungo la tracklist è un sound che incentra le sue attenzioni sull’energia e sul dinamismo, offrendo all’ascoltatore un’ambientazione con sonorità accese, ritmi perlopiù spediti e un approccio chiaro e diretto, sia in termini di struttura sonora che di testi. Il concept racconta principalmente di attimi di vita vissuta, cercando di sviscerare emozioni in maniera più dettagliata ed empatica rispetto ai lavori precedenti, nel tentativo quindi – come affermato dalla stessa band – di provare a fare uno step in avanti nella loro carriera compositiva.

E ci sentiamo di dire che gli Stanis ci sono riusciti e anche con buoni risultati perché, scorrendo i testi durante l’ascolto delle tracce di “Living has consequences”, è evidente la loro capacità di trasmettere il messaggio nonostante, come detto, ci si trovi dentro a dei contesti sonori robusti che si rifanno principalmente a una tradizione punk-rock, che normalmente non è proprio il genere tramite il quale far trasparire facilmente un messaggio profondo.

A proposito di generi, si farebbe un torto agli Stanis se si commettesse l’errore di ridurli al solo punk-rock. Lo stile di “Living has consequences”, infatti, richiama certamente questo genere, ma si discosta da quello celebre degli anni ‘90 caratterizzandosi con una forma più solida e molto energica nei suoni, andando ad attingere anche da altro, offrendo sfumature più orientate all’hard-rock o all’hard-core, oppure spostate più verso l’attualità, offrendo qualcosa che ricorda vagamente il garage o, in maniera più evidente, il post-rock.

Quello degli Stanis (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”). è in definitiva un album molto valido e interessante, che vi consigliamo di ascoltare.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’album “Living has consequences”