Ascoltare la musica di Dario Margeli significa fare un tuffo nel passato. Margeli è un musicista esperto e navigato, che in questo periodo si presenta al grande pubblico italiano con la sua ultima produzione discografica, un album intitolato “Fluido”. Come detto, la sua musica ci riporta indietro nel tempo, facendoci riassaporare dei generi d’Oltreoceano che purtroppo si sentono sempre di meno.
Lungo le dieci tracce che compongono questa produzione discografica si denotano delle espressioni musicali che richiamano un tipo di rock molto leggero, che viene mischiato e modellato con altre sfumature funky, elettroniche, pop o dance per dare vita a qualcosa di bello e allo stesso tempo molto nostalgico.
La musica che ci propone Margeli vanta inoltre eccelse collaborazioni per la parte strumentale, come si può notare dalla qualità tecnica espressa nelle varie tracce. Gli arrangiamenti e i vari intrecci melodici (sia tra i vari strumenti, sia tra strumenti e sezione elettronica) sono infatti di un certo livello, così come il mastering dell’intera produzione. Per quel che riguarda i contenuti, invece, i testi delle tracce di “Fluido” parlano del superamento dei propri limiti e dei propri preconcetti, di una crescita interiore attraverso la quale provare ad abbattere gli stereotipi e i luoghi comuni che la società odierna impone.
In definitiva possiamo dire che “Fluido” (di cui abbiamo parlato con lo stesso Dario Margeli nell’ultima puntata di “The Independence Play” sulla nostra web radio) è un album ricco di contenuti, sotto diversi punti di vista, un disco che ci fa tornare indietro ma che, al contempo, ci immerge nel mondo attuale, nelle sue tematiche, nei suoi paradossi. Un lavoro ben riuscito per un artista raffinato e capace di trasportare chi ascolta in atmosfere molto intime e intense.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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