Ancora momenti difficilissimi per Napoli e provincia: come ogni anno, puntuale, l’emergenza rifiuti fa notizia in tutto il Paese, destando sconcerto ma, soprattutto, creando enormi disagi. Questa volta la situazione si presenta più complessa: mentre le precedenti tornate d’emergenza avevano risparmiato le zone “in” del centro cittadino, ora assistiamo ad una vera e propria debacle di quelle che erano considerate le isole felici del capoluogo campano. Vomero, Via Chiaia, Via Roma ed altre strade cittadine sono in questi giorni sotto gli occhi di tutti, senza contare le evergreen Corso Vittorio Emanuele e Montesanto, che versano in condizioni pietose.

Il neosindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha iniziato il suo mandato con il botto. D’altro canto, le autorità nazionali (fatta eccezione per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano) sembrano fare orecchie da mercante di fronte agli appelli dell’ex pm, che non le manda certo a dire. Serve aiuto, servono decreti legge che risolvano la crisi: l’emergenza sanitaria è dietro l’angolo, i disagi alla mobilità e al regolare svolgimento delle attività quotidiane sono invece scoppiati da un bel po’.

Come se non bastasse arrivano anche i moniti dell’Unione Europea: il Commissario all’Ambiente, Janez Potocnik, ha dichiarato che le autorità italiane non sono state in grado di fronteggiare la crisi e che, se la situazione si manterrà tale, incorreranno in ingenti sanzioni pecuniarie. Stesso teatrino del 2007, per intenderci. Il Commissario aggiunge inoltre che “non ci sono stati miglioramenti tangibili. Questi dovranno essere registrati dai cittadini”. Il vice sindaco di Napoli, nonché assessore all’Ambiente, Tommaso Sodano, ha confermato il suo impegno in un progetto ecocompatibile da presentare all’Unione Europea, con il quale si vorrà rendere Napoli indipendente sotto il profilo ambientale, data la scarsa collaborazione del governo.

Per salvaguardare la sicurezza sanitaria dei cittadini sarà previsto in Campania il sistema di sorveglianza salute e rifiuti, il cui tavolo si riunirà ogni 15 giorni. Intanto la protesta dei cittadini campani è arrivata anche a Roma: a fine giugno, circa 200 persone si sono presentate a Montecitorio chiedendo decreti ed aiuti concreti. Fermati dalla polizia al limitare della piazza, i manifestanti hanno lanciato alcuni sacchetti di immondizia contro l’obelisco di Montecitorio. Alcuni di questi sacchetti riportavano i nomi di esponenti di spicco della Lega.

A proposito di Lega, significative sono state le dichiarazioni di Luigi De Magistris: “La Lega ha sbattuto la porta in faccia a Napoli e alla Campania, e tutto ciò spiega che la Lega ha sempre appoggiato l’affarismo del malgoverno nella Regione”. Parole che non lasciano nulla all’immaginazione. Non si è fatta attendere la risposta del governatore del Piemonte Roberto Cota:”Non ci sono le condizioni giuste per accogliere i rifiuti dalla Campania. Io resto della mia posizione, perché dopo vent’anni non si può continuare a parlare di emergenza”.

Il Sindaco si ritiene tuttavia soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora, date le condizioni drammatiche. I frutti delle politiche attuate contro il disastro rifiuti si vedranno con il passare dei giorni, con l’aiuto del governo e della Regione, che dovrà mobilitarsi quanto prima per attuare ogni tipo di intervento per salvare la città. Nel frattempo sono state inaugurate le prime isole ecologiche, come quella del quartiere di Barra, uno dei più periferici e disagiati dell’hinterland napoletano.

Intanto vanno avanti gli accordi tra Comune di Napoli ed altre regioni per arginare l’emergenza: 14 regioni si sono dette disponibili ad accogliere parte dei rifiuti campani. Nonostante le critiche degli scorsi giorni, De Magistris ha sottolineato che anche il premier Berlusconi si è mostrato disponibile alla risoluzione del dramma. La situazione è ancora complicata, ma la storia ci ha insegnato che nessun intervento miracoloso si è poi rivelato realmente tale.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org