Il 10 e 11 marzo 2023 è tornata in tutta Italia “Nontiscordardimé – Operazione Scuole Pulite 2023”, la storica campagna di volontariato di Legambiente dedicata alla riqualificazione e rigenerazione degli edifici scolastici che ha visto protagonisti studenti, insegnanti, genitori e volontari. “Al centro della XXV edizione – scrive Legambiente sul suo sito – a cui hanno aderito 2875 classi per un totale 282 scuole, la lotta ai cambiamenti climatici, obiettivo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in cui la scuola gioca un ruolo fondamentale nell’informare e sensibilizzare i ragazzi sulle cause e a stimolarli nel praticare semplici gesti per contrastarli, a partire dal luogo che frequentano tutti i giorni. Come organizzare mercatini del riuso baratto, puntare sempre più a una raccolta differenziata a scuola e in classe, utilizzare in modo ragionevole riscaldamenti, luce e acqua e scegliere una mobilità a basso impatto ambientale”.
Questa edizione ha focalizzato la sua attenzione sull’inefficienza energetica del patrimonio scolastico, analizzando le termografie di 33 edifici scolastici e universitari della Capitale. Tutti gli edifici scolastici presi in considerazione, denuncia Legambiente, hanno presentato criticità più o meno gravi legate a dispersioni di calore (da travi e solai, infissi, cassettoni e termosifoni) con conseguente aumento dei costi in bolletta, sprechi ed emissioni inquinanti che influiscono ad alterare il clima. Anche gli edifici storici, nonostante le mura più spesse, hanno registrato dispersioni dalle pareti, dove sono visibili le impronte termiche dei termosifoni, infissi e cassoni per le serrande. Il caso di Roma è solo l’emblema del forte ritardo delle amministrazioni sulla messa in sicurezza degli edifici e sull’efficientamento energetico, come evidenziato anche dalla XXII edizione di Ecosistema Scuola. Se si dovessero analizzare tutti gli edifici scolastici del Paese, da Nord a Sud, la situazione sarebbe davvero critica, preoccupante e allarmante.
L’Italia si trova in enorme ritardo per il recupero degli edifici scolastici e per l’adeguamento degli stessi. “La XXV edizione di Nontiscordardimé – dichiara Claudia Cappelletti, responsabile Scuola e formazione di Legambiente – è l’occasione per tutta la comunità scolastica di essere protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici, co-progettando e intraprendendo azioni concrete per la sostenibilità; senza dimenticare quelli che sono i problemi quotidiani di molti edifici scolastici, troppo spesso vecchi, poco sicuri e sostenibili, con una importante necessità di interventi di riqualificazione e rigenerazione.” Tante le attività svolte da Nord a Sud Italia: dalla tinteggiatura delle mura alla creazione di aiuole e percorsi fioriti, dai murales alla messa a dimora di nuovi alberi, dalla creazione di orti urbani all’allestimento di aree attrezzate per lo svago. Diverse le località interessate: da Sant’Arpino (Caserta) a San Vito Chietino (Chieti); da Biella a Piacenza; da Vigasio (Verona) a Pozzuoli (Napoli).
“I cambiamenti climatici rappresentano la più grande crisi che l’umanità si sia mai trovata davanti e si tratta di una crisi che saremo sempre chiamati a risolvere insieme e contemporaneamente ad affrontare da soli”, scrive il saggista statunitense Jonathan Safran Foer. Educare le nuove generazioni a questo principio è fondamentale. Dobbiamo risolvere insieme il problema, tutti insieme; nello stesso tempo dobbiamo imparare ad affrontarlo anche da soli, cambiando stile di vita, rinunciando a qualche “comodità”, contribuendo da soli, se occorre, a muoverci, senza aspettare l’aiuto dall’alto, come il progetto di Legambiente cerca di inculcare.
Vincenzo Lalomia -ilmegafono.org
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