Anche dopo anni di esperienza, album, concerti, tour, si può tornare a vivere l’adrenalina di un esordio. È quello che accade a un bravo ed esperto musicista e cantautore, il quale, dopo una vita da frontman di una band, è alle prese con il primo disco da solista. Parliamo di Pier Adduce, ex voce e chitarrista dei Guignol. Poche ore fa, il 9 marzo, è uscito il suo nuovo album, “La bottiglia blu”, pubblicato con l’etichetta Orzorock Music. Nove tracce che, nella struttura musicale e nella qualità dei contenuti, si pongono in continuità con quanto già mostrato, in tanti anni, dalla nota band milanese. D’altra parte, non potrebbe essere diversamente, considerato che che Pier Adduce era anche l’autore dei testi dei Guignol.
In “La bottiglia blu”, però, c’è qualcosa di diverso, di più intimo, c’è il miscuglio interiore di Pier, ci sono le sue sensazioni, il vissuto, tutto quello che questo ultimo biennio ha lasciato in lui. Due anni difficili per tutti, durante i quali abbiamo vissuto una dimensione alienante sotto molti punti di vista, un’alienazione complessiva che ha prodotto reazioni più svariate, spesso facendo emergere i sentimenti peggiori, gli egoismi, la cattiveria, la rabbia, i rancori. Un insieme esplosivo rinchiuso dentro una bottiglia: solitudini, vizi, avidità, ambizioni, manipolazioni, dipendenze psicologiche e fisiche, sottomissione, prevaricazione, razzismo, vendetta, rivolta, riscatto.
In fondo, però, c’è sempre una possibilità, una speranza che si intravvede man mano che la bottiglia si svuota. La speranza che, anche davanti a quello che sta accadendo adesso, si possa cambiare direzione e fare spazio alle migliori espressioni dell’umanità, attraverso l’arte, la letteratura, la musica, il ritorno alle relazioni. Un messaggio forte che viene messo in musica attraverso una linea sonora che spazia dal rock al folk, dal blues alla canzone d’autore, con il contributo di altre voci e di un ampio spettro di strumenti, tra cui la viola, il piano, il mellotron, l’armonica. Insomma, quello di Pier Adduce (che abbiamo ospitato nel corso dell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) è un album di “esordio” musicalmente molto ricco e solido anche nei contenuti. Vale la pena di ascoltarlo.
Redazione -ilmegafono.org
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