Chiudere, contingentare, stare a casa. Queste le parole che ascoltiamo in questi giorni di caos dovuto al Coronavirus (Covid-19). I social network sono ora più che mai una piazza e internet è l’unica possibilità di “contatto” col mondo. L’arte ha come sua unica galleria attuale quella del mondo virtuale: in tanti, dai musei più grandi alle più piccole realtà provinciali, si stanno organizzando per sfruttare al meglio il potenziale dei canali “social” che, per la maggior parte, già coltivano da qualche tempo. Iniziative di ogni tipo vengono proposte da musei e gallerie per non perdere clienti e fidelizzarne dei nuovi con attrazioni di ogni sorta. Qui di seguito riportiamo alcune delle iniziative in corso.
Ogni giorno la Galleria degli Uffizi pubblicherà sulle proprie pagine “social” foto, video e storie varie che descrivono i capolavori conservati nel prestigioso museo. “Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza”, afferma il direttore Schmidt. Il museo bolognese MAMbo propone invece il progetto #2 minuti di MAMbo. Ogni giorno, alle 15, il canale YouTube “MAMbo Channel” proporrà un nuovo contenuto video girato con strumenti di base (smartphone) che verrà rimbalzato sulle principali piattaforme social.
Sempre a Bologna, Palazzo Bentivoglio ha trasformato il suo profilo Instagram in una galleria online in cui l’artista Sissi, la cui mostra è stata interrotta dal Covid-19, pubblicherà giornalmente fino al 19 aprile alcune sue opere inedite. La Peggy Guggenheim Collection di Venezia ha invece annunciato che sta preparando un percorso interattivo online con approfondimenti sulle opere esposte e dei piccoli quiz sulla collezione, con un’attenzione particolare alla mostra in corso, intitolata “Migrating Object”. A Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e Palazzo Barberini stanno sviluppando un programma social molto intenso con approfondimenti di ogni tipo. Date un’occhiata agli hashtag: il lunedì #vistidavoi, il martedì #Settecentoilluminato, il mercoledì #ABCBarberiniCorsini, il sabato #lacollezione.
Dopo la chiusura anticipata della mostra “Giuseppe Fava: la pittura come documento, racconto e denuncia”, la Fondazione Fava ha pubblicato online sul suo canale Facebook un video approfondito (girato al’inizio dell’esposizione con la collaborazione della testata online Meridionews) per permettere a tutti coloro che non hanno visto la mostra di averne un assaggio.
Non solo i musei ma anche le gallerie si attivano per dare il loro contributo resiliente: Area 35 art Gallery di Milano avrebbe dovuto inaugurare il 12 marzo una collettiva intitolata “Grey Street”. La mostra non è stata inaugurata ma sarà visitabile su appuntamento. Anche Sudestasi Contemporanea, galleria che gravita tra Ragusa e Milano, avrebbe dovuto inaugurare il 12 marzo la mostra “Radial”, all’interno della rassegna “Art in Light”, presso lo Showroom Marset di Brera. Sarebbe stata la prima personale milanese dell’artista siciliano Paolo Greco. La mostra è stata rimandata a data da destinarsi ma la galleria si sta organizzando per portare l’arte a casa dei propri clienti con l’iniziativa #arteadistanzadisicurezza.
Angelo De Grande -ilmegafono.org
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