Un progetto musicale dalle tante sfumature, ma senza alcuna sfocatura, senza tentennamenti, deciso, chiaro. È il progetto che ci presenta Belzeboss, creatura artistica del cantautore Paolo Capetta, che ha appena pubblicato il suo nuovo album, intitolato “L’ora dell’acquario”, prodotto da New Model Label e distribuito da Audioglobe. Un bel disco, pieno, intenso, nel quale questo bravo cantautore riesce a raccontarci la realtà, la vita vissuta, con i suoi spigoli e i lati estremi, le cicatrici, la bellezza e la miseria, tutto in maniera diretta, sincera, senza filtri né ipocrisie.
Un concentrato delle emozioni diverse e contrastanti che caratterizzano l’esistenza: rabbia, inquietudine, ma anche allegria e ironia. Nove tracce che graffiano, segnate da un accento essenzialmente rock ma continuamente aperte a una varietà di suoni mutuati da diversi generi. Ci sono sfumature blues, hip-hop e perfino folk, ci sono alchimie gradevolissime tra gli strumenti, incisi di piano e viola, cori, effettistica, così come suoni che si richiamano più puramente a quel rock dal quale Belzeboss parte per poi cambiare ritmo.
Tutto è magistralmente guidato da una voce calda e graffiante, capace di indicarci la direzione emotiva di ogni singola traccia e di spazzare via i dubbi, inducendoci a guardare la realtà con gli occhi ben aperti. Il disco di Belzeboss (che abbiamo ospitato nel corso di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) è un racconto duro che alla fine sembra sfociare in una catarsi, passando attraverso una riflessione necessaria, vitale, salvifica.
Un disco non facile da realizzare, di quelli che non entrano subito in testa, ma sollecitano un ascolto attento, per poterne cogliere i tanti riferimenti sonori e il significato più profondo. Un album lontano dalle logiche commerciali dominanti e, proprio per questo, ancora più valido ed efficace.
Heisenberg -ilmegafono.org
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