Nel vissuto di ciascuno di noi si agita un miscuglio di sensazioni contrastanti, di gioie e dolori, entusiasmo e malinconia, frustrazione e libertà. Nel vissuto di un musicista quel miscuglio si espande, si trasforma e diventa musica, canzone. La matassa emotiva si dipana e prende la forma di un racconto che dà vita a un album, come quello del cantautore genovese Mosè Santamaria, intitolato “Come cani per strada” e pubblicato lo scorso 9 dicembre con l’etichetta LaCantina Records. Mosè Santamaria è un cantautore visionario, che si è già fatto notare per la sua capacità di osservare il mondo attraverso una chiave di lettura che scava nel profondo, lontano dall’ovvio. Un artista che per questa sua qualità è stato già candidato al Premio Tenco, nel 2016, nella categoria migliore opera, quindi ha partecipato alle fasi finali del Premio Bertoli (2017, 2019 e 2020) e ha ottenuto il premio della critica al Festival delle Alpi Apuane nel 2019.

Il suo nuovo disco è un percorso spirituale in sette tracce, che si apre con una intro nella quale sottolinea la necessità di cercare l’essenza in “qualcosa di più vero di tutta questa realtà”. Una intro che avvia il viaggio alla scoperta di noi stessi, della felicità che possiamo costruirci andando in profondità, cogliendo la luce anche in mezzo ai momenti più bui, anche quando la realtà in cui ci si trova catapultati rischia di farci deragliare.

“Come cani per strada” è un disco nel quale l’anima del cantautore si muove, randagia, tra la malinconia, i ricordi, l’amore, la voglia di libertà. Sembra quasi un viaggio puramente intimo, ma in realtà ci riguarda tutti, perché denuncia il sistema che governa il mondo e le nostre vite, non solo sul piano del potere ma anche su quello delle abitudini, dei modelli, delle scelte che compiamo nel nostro quotidiano. Le parole scorrono dentro una cornice che è essenzialmente pop e si completa con sonorità tipiche del moderno indie italiano, aggiungendo una forte impronta cantautorale.

Quello di Mosè Santamaria (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica), è un album nel quale i contenuti sono il punto di forza, il catalizzatore. C’è un bel lavoro di scrittura, che rende immediatamente comprensibili anche i concetti più complessi, inserendoli in contesti che richiamano spesso riferimenti quotidiani e popolari. Un buon prodotto, un disco che merita di essere ascoltato e compreso, un artista da seguire con interesse.

Redazione -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Come cani per strada”