È un ritorno che non passa inosservato quello di Francobeat, che con il suo ultimo disco, intitolato “Amour automatique” e pubblicato con Ribéss Records e L’amor mio non muore, riaccende i riflettori su un percorso musicale segnato dalla continua sperimentazione. Questo album rappresenta una tappa fondamentale nella carriera dell’artista, un viaggio sonoro che esplora il tempo, il corpo e l’intimità con una sincerità disarmante. “Amour automatique” è molto più di un semplice disco. È un’opera che si addentra in riflessioni profonde sul trascorrere del tempo e sull’inevitabile consumarsi del corpo, ma lo fa senza mai precipitare nella malinconia. E con testi che si caratterizzano per una scrittura diretta e introspettiva, volutamente lontana da qualsiasi forma di sentimentalismo facile.
L’album, da un punto di vista musicale, è un caleidoscopio in cui convivono l’ambient-jazz, l’afropop, l’honky tonk, l’electrofunk e persino richiami alla canzone d’amore degli anni ‘60. Questo spettro sonoro, ampio e variegato, conferisce a ogni traccia un’identità unica, rendendo l’ascolto un’esperienza ricca e profonda. Nelle parole di Francobeat, “Amour automatique” è una “metafora di masturbazione fisica e mentale, quello che un uomo di più di 50 anni può immaginarsi sia nella vita reale che in quella sognata”. “Negli ultimi anni – scrive il cantautore – ho sentito il peso e la leggerezza del tempo che scorre, di vite passate e future, tutte mescolate in un frenetico caleidoscopio di fantasia e realtà che mi ha fatto riflettere e ha alimentato certezze e dubbi su tutto, me compreso”.
Ed è proprio questa capacità di tradurre in musica pensieri e sensazioni così universali, ma anche così personali, a rendere “Amour automatique” un album da non perdere. Francobeat (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) riesce, con la maturità e l’esperienza che solo il tempo può conferire, a fondere profondità emotiva e leggerezza creativa, creando un equilibrio che cattura e coinvolge dal primo all’ultimo brano. “Amour automatique” è dunque un lavoro che lascia il segno e che promette di accompagnare chiunque abbia il coraggio di ascoltare e di riflettere su ciò che siamo e su ciò che potremmo diventare.
Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Amour automatique”
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