Il 17 gennaio scorso i Babyscreamers, power trio di Ancona, attivo dal 2013, sono tornati e lo hanno fatto con “Peek-a-boo”, un album che sfida le convenzioni del punk-rock e si spinge oltre quelli che sono i limiti del genere, tra contaminazioni e sperimentazioni. Un disco maturo che, come detto, mescola sonorità variegate in una ambientazione dinamica: si va dal rock’n’roll al garage, dall’hardcore al funk, in un sound personale e senza fronzoli.
I Babyscreamers non si limitano a replicare i tratti distintivi propri del genere che è un po’ il loro caposaldo, ovvero il punk-rock, ma li arricchiscono con nuove sfumature, creando un mix interessante e originale. Ogni brano, infatti, è un’esplosione di energia, che alterna momenti di pura potenza a passaggi più riflessivi e raffinati. Ed è proprio questo, a nostro avviso, uno dei dettagli più considerevoli, ovvero quello di offrire degli spazi introspettivi e personali senza però distanziarsi troppo dalla matrice punk-rock, dimostrando la volontà di esplorare nuove forme di comunicazione e di addentrarsi nelle praterie infinite che offre la sperimentazione di nuove soluzioni compositive.
In questo nuovo capitolo della loro carriera i Babyscreamers (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) confermano la loro attitudine ribelle, ma anche una maturità artistica che li porta a osare verso qualcosa di nuovo. “Peek-a-boo” è dunque un album che, non solo celebra il ritorno della band, ma ne segna anche l’evoluzione verso un sound sempre più plasmato secondo il loro mantra. Un ritorno che, dunque, non ha deluso le attese.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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