Lo scorso 19 luglio, è stato pubblicato il disco di esordio della band emiliana Chinò e il mare, un Ep che palesa le potenzialità di un trio nato nel 2022 e che, nella sua arte, riassume alcune delle componenti principali dell’attualità musicale e compositiva. Il disco si intitola “In Balìa”, è completamente autoprodotto ed è composto da cinque tracce inedite, lungo le quali i Chinò e il mare snocciolano un concept incentrato principalmente sul concetto di esistenza, sulla mancanza di certezze e su tutto ciò che ne deriva. L’ascoltatore, in balìa appunto delle sue paure, viene accolto all’interno della tracklist per essere trasportato in un mondo parallelo in cui possa trovare delle risposte o più semplicemente un rifugio sicuro. 

Dal punto di vista invece dei generi trattati, dentro “In Balìa” troviamo un mix sonoro attuale e interessante. I Chinò e il mare (che abbiamo ospitato durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) partono da una verve rock che si rifà principalmente ai suoi sottogeneri alternative e post, per poi amalgamarsi con grande naturalezza e fluidità ad una parte cantautorale molto più di stampo italiano, presentando quelle tipiche venature indie proprie dell’ultima generazione di cantautori.

“In Balìa” è dunque un mix sonoro equilibrato e di qualità, in cui è possibile ascoltare sia sezioni acustiche che chitarre distorte, sia sezioni poetiche che altre po’ più ciniche e dirette. Dopo averlo ascoltato attentamente, possiamo affermare che i Chinò e il mare hanno raggiunto l’obiettivo che si erano prefissati, ovvero quello di accogliere l’ascoltatore e confortarlo attraverso qualcosa di bello e profondo.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’Ep “In balìa”