Parlarsi e comprendersi, puntando sulle somiglianze piuttosto che sulle differenze, usando la musica, e in particolare il rock, come luogo di incontro. Questo è il messaggio principale contenuto in “Candies”, il nuovo disco dei Too Left 2 Be Right, band romana nata nel 2012 e con all’attivo un Ep (“Life, music and other funny tragedies”, 2012) e un album full-lenght (“SOS Mall”, 2016). “Candies”, uscito lo scorso 19 maggio con l’etichetta (R)esisto, è un disco composto da dieci tracce, tutte in lingua inglese, che rappresentano un’evoluzione della band, sia rispetto alle tematiche trattate sia per quel che riguarda il sound. I Too Left 2 Be Right, infatti, accantonano la rabbia della precedente produzione, dove si parlava di consumismo, di manipolazione e di rapporto tra essere umano e tecnologie, per concentrarsi oggi sulla speranza, affidata alle nuove generazioni.
Ai più giovani, che oggi provano a disegnare il loro futuro, tra incertezze, difficoltà, ostilità ed etichette facili, i Too Light 2 Be Right tendono una mano, ponendosi in ascolto, cercando di sottolineare la condivisione delle speranze, le similitudini, vivendo le differenze “generazionali” come una reciproca ricchezza da scambiarsi. L’irriverenza verso ciò che è convenzionale, la voglia di ridisegnare il mondo in modo più equo e di trovare spazi sono elementi comuni che possono incontrarsi attraverso la musica. La dimostrazione di questa disponibilità è data dall’evoluzione sonora che la band romana ha messo in opera in questo suo secondo album full-lenght.
La vena hard rock è pulsante, la potenza dei ritmi rimane ben in vista, ma il sound si riempie di sfumature più vicine all’alternative e soprattutto al rock melodico, con accenni al passato e a quegli anni ‘90 che sono rimasti nell’anima di questi bravi musicisti. Gli effetti sono ben dosati, lasciando ampio spazio all’essenza della musica dei Too Left 2 Be Right (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica).
“Candies”, in definitiva, è un album rock gradevole, con un messaggio chiaro e con una struttura melodica pulita. Forse non c’è molta complessità nelle melodie, ma probabilmente c’è dietro una scelta coerente con ciò che si vuole raccontare e con la voglia di offrire, nuda e cruda, la propria idea di musica e di futuro.
Redazione Musica -ilmegafono.org
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