A due anni dal suo primo album da solista (di cui avevamo parlato qui), il cantautore trevigiano Willy Wonka Was Weird, al secolo Paolo Modolo, torna con un nuovo disco, intitolato “Lasciamoci il nulla per questo infinito”. Uscito il 29 ottobre con l’etichetta (R)esisto, questo nuovo lavoro nasce durante la pandemia ed è il frutto di un percorso che, come ha raccontato lo stesso cantautore nel corso dell’ultima puntata della nostra trasmissione “The Independence Play”, lo ha portato a stravolgere e gettare via un progetto già scritto, riscrivendolo per intero e dando alla luce la versione definitiva appena pubblicata.

“Lasciamoci il nulla per questo infinito” ci porta in cammino tra le strade interiori di questo artista sensibile e profondo che, in sei tracce, ci racconta il suo percorso di vita. Ci sono le paure, le perdite, le ferite e poi le speranze, i sorrisi, la bellezza che ritorna. È un concept album che attraversa il tempo, ci mette di fronte il passato che vive nel presente per ricostruire il futuro.

Un disco intimo che, seguendo un’impronta rock/indie-rock, attraversata da sonorità più cantautorali e anche da lievi sfumature new wave, ci fa sentire tutta la sua intensità, partendo dalla struggente e dolorosa introduzione, attraversando il mondo interiore di Willy Wonka Was Weird, per arrivare infine alla dolce e rassicurante traccia di chiusura che dà il titolo al disco e che riprende proprio gli ultimi secondi del brano iniziale. Un percorso ordinato, il caos che ritrova ordine, il cerchio che si chiude, tra le sonorità rock e un cantato graffiante che spesso si appoggia al parlato per rimarcare la profondità dei testi.

“Lasciamoci il nulla per questo infinito” è un lavoro complesso, ricco di spunti e musicalmente molto interessante da ascoltare. Un altro bel disco per Willy Wonka Was Weird, nel segno della continuità con la qualità mostrata in quello precedente.

Redazione -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Lasciamoci il nulla per questo infinito”