Sarebbe più facile è il titolo del nuovo singolo del musicista e compositore imolese Bias, al secolo Gian Luca Biasini. Un brano interessante, strutturato con quella spontaneità compositiva propria di chi ha voglia di sperimentare e provare a cambiare il proprio punto di vista come artista. Un brano di quelli che, forse proprio per questi motivi elencati, non si trovano con assiduità in radio o tra le playlist del web. Quello di Bias è infatti un genere che potremmo definire come un indie-elettronico, un punto di creatività in cui convergono principalmente questi due fattori, accompagnati da altri dettagli acustici provenienti da generi come il rap o il pop. Il contesto proposto in Sarebbe più facile è di base elettronica, con ritmi e andamenti ben definiti, suoni non roboanti ma decisi che si incastrano elegantemente tra di loro, che catturano e che mostrano fin da subito quel climax che potremmo collocare tra il new-wave e l’urban.

Tra le cose che ci ha colpito maggiormente di Bias è l’originalità del prodotto sonoro, che possiamo ricondurre alla genuinità della componente indie, intesa nel suo caso proprio come “indipendente”. Questa attinge da influenze esterne ma senza avvicinarsi troppo, senza perdersi in emulazioni o in qualcosa di già sentito, proponendo un mix di sonorità che colpisce anche un ascoltatore non avvezzo a determinati stili. Degna di nota è anche la volontà di sperimentare da parte di Bias, che si traduce come un lasciarsi trasportare dai suoni e dalle armonie sintetizzate, un lasciarsi andare verso qualcosa di nuovo che in questo singolo ha il sapore di alternative, alla ricerca di espressioni musicali e modus compositivi nuovi.

Il brano di Bias, che abbiamo ospitato durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”, ha dunque il grande merito, non troppo frequente di questi tempi, di lasciar intendere di essere una sincera espressione compositiva del musicista che l’ha concepita, traduzione letterale di emozioni proprie, il frutto di un ragionamento o della volontà di addentrarsi in nuovi scenari sonori: un classico esempio dell’evoluzione artistica a cui un musicista, anche inconsciamente, dovrebbe essere soggetto lungo la sua personale storia musicale.

Manuele Foti – ilmegafono.org

 

La copertina del singolo “Sarebbe più facile”