Un viaggio dentro il nostro tempo, fra le nevrosi, le angosce, le contraddizioni di un’epoca profondamente segnata dalla pandemia e dalle sue conseguenze, che sono anche sociali e non solo sanitarie. È quello che ci fanno compiere i Bluagata, band toscana nata nel 2018, composta da cinque musicisti e con all’attivo già un album e un Ep. Ad aprile, uscirà il loro terzo disco, “Di stanze e nevrosi” (Vrec/Audioglobe), anticipato dalla pubblicazione di due singoli, ultimo dei quali è Persone vuote.

Un brano molto bello, che racconta la nevrosi di chi si rinchiude dentro il proprio recinto di convinzioni e si isola dalla società, perdendo fiducia e non credendo più a nulla, precipitando in un loop mentale che lo svuota di umanità. Una canzone ipnotica, che parte lentamente con un sound essenziale, nel quale gli effetti e le voci si mischiano, per poi esplodere in un alternative rock potente, che offre ampi richiami gothic e post-punk, dando vita a una linea sonora che nel complesso è più definibile come darkwave, ma che non rinuncia a sperimentazioni originali.

I contenuti del brano sono intelligenti, il testo è ben scritto, descrive molto bene una realtà quotidiana, un universo umano riconoscibile, dentro l’epoca che stiamo vivendo (“Rinchiusi dentro case/Fuggiamo sempre altrove/Tocchiamo solo schermi/Siamo persone vuote”). Il ritornello è un urlo, arriva dentro, rimbalza in testa e rimane, con tutta la potenza del suo sound.

Quello dei Bluagata (che potete ascoltare nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radio) è un singolo di grande qualità, per il significato, per gli arrangiamenti, per l’esecuzione. Un ottimo invito a seguire questa band e una perfetta anticipazione di quello che sarà l’album, che non vediamo l’ora di ascoltare.

Redazione -ilmegafono.org

La copertina del brano “Persone vuote”