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Alternative-rock, folk e tanta qualità nel nuovo album di Dinelli

Punteggio 93%

Lo spazio acustico in cui si colloca Lorenzo Dinelli nel suo nuovo album è quella zona compositiva dentro la quale un artista è in grado di trovare la piena espressione musicale per le proprie emozioni. È uno spazio ben definito seppur eterogeneo, un contesto artistico in cui l’artista si muove con libertà, senza condizionamenti, attingendo da varie forme sonore per creare il suo prodotto musicale.

Il titolo del nuovo album di Dinelli è “Tiny Seeds”, che rappresenta il secondo disco da solista per questo cantautore con alle spalle una lunga carriera nella scena hardcore-punk italiana. Uscito lo scorso 18 giugno, l’album è composto da tredici inediti lungo le quali l’autore si racconta non solo da un punto di vista musicale, ma anche emozionale, affrontando attraverso i testi dei suoi brani quei problemi che coinvolgono un po’ la vita di noi tutti e offrendoci il suo personale punto di vista.

Dal punto di vista prettamente musicale, invece, le sonorità danno forma a un’atmosfera che prende spunto da molti generi, dando comunque forma ad una struttura complessiva solida che, col giusto livello di dinamismo sonoro, offre allo spettatore un’esperienza di ascolto semplice e gradevole allo stesso tempo. Tra tutti i generi trattati occorre citare le venature alternative-rock, folk e cantautorali, queste ultime legate a loro volta a qualche sperimentazione armonica o melodica, a qualche rapida ed estemporanea contaminazione che conferisce a “Tiny Seeds” quell’impronta indie che va molto di moda di questi tempi.

Quello di Dinelli (che abbiamo avuto ospite durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play” ) è uno di quegli album che inquadrano perfettamente lo status quo di certo tipo di musica presente nel nostro Paese, quel tipo di musica che cattura i consensi di diverse categorie di ascoltatori, pur non offrendo ritmi e sonorità commerciali, ma si slancia anche alla ricerca di qualcosa di più profondo e ragionato, sia da un punto di vista musicale che dei contenuti.

Manuele Foti – ilmegafono.org

La copertina dell’album “Tiny Seeds”

Pillola

93%

In breve Tra tutti i generi trattati occorre citare le venature alternative-rock, folk e cantautorali, queste ultime legate a loro volta a qualche sperimentazione armonica o melodica, a qualche rapida ed estemporanea contaminazione che conferisce a “Tiny Seeds” quell’impronta indie che va molto di moda di questi tempi.

Nu-Folk
95%
Melodie ed arrangiamenti
92%
Testi e contenuti
93%

Autore

Manuele Foti

Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, diplomato in pianoforte presso il Conservatorio "F.Cilea" di Reggio Calabria, ho studiato chitarra elettrica per molti anni e sono un aspirante compositore. Mi piace etichettarmi musicalmente come un punto di convergenza tra sacro e profano, alla continua ricerca di nuove espressioni sonore all'interno di qualsiasi genere musicale. Redattore al servizio della musica (e non solo) dalla provincia di Reggio Calabria, "a caccia" di talenti emergenti della scena italiana e internazionale.

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