Gli Est-Egò sono una di quelle band che possiedono la capacità artistica di non allinearsi a qualcosa di già sentito, di non sottomettersi ad un pacchetto di suoni e strumenti o ad una serie di regole teoriche dalle quali trarre armonie e melodie di sicuro (ma effimero) effetto. Quello che viene fuori dagli Est-Egò nasce per una precisa volontà, senza alcun condizionamento, nel tentativo di esprimere un’idea sonora, condivisibile o meno, a seconda dei gusti musicali, ma comunque nel modo più limpido possibile. A provare questa loro caratteristica è il loro ultimo singolo, pubblicato lo scorso 9 ottobre e intitolato “I film sui samurai”.
Con questo brano, la band torinese ci mostra una ambientazione dinamica e originale, dentro la quale ogni membro pare trovarsi a proprio agio, spaziando verso sonorità alternative più italiane che internazionali, in cui le varie sezioni orchestranti appaiono essenziali e piacevoli e si uniscono in un agglomerato che è un toccasana lineare ed equilibrato per l’orecchio.
“I film sui samurai” degli Est-Egò (che abbiamo ospitato durante l’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”), ci mostra anche altre sfumature degne di nota, che hanno il merito di rendere questa composizione più intrigante. Tra queste ci sono ad esempio i giri armonici, i riff e le effettistiche che richiamano ad arrangiamenti psichedelici propri degli anni ‘90, oppure le più velate tendenze orientate all’indie o ad un moderno post-rock. Per tutti questi motivi questo singolo degli Est-Egò ci è piaciuto e non vediamo l’ora di ascoltare, quanto prima, un album intero.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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