I The Soir sono uno di quei gruppi la cui formazione è un incrocio quasi casuale tra i membri, mossi dal desiderio di creare un progetto musicale che intrecci le competenze di ciascuno di loro e unisca esperienze ed abilità. Il loro fine è quello di proporre qualcosa di valido e allo stesso tempo di divertirsi facendo musica. Il loro ancor giovane progetto trova libera e completa espressione attraverso l’ultima produzione discografica, un bell’EP intitolato “Shine”. Un titolo che a nostro modo di vedere mostra in maniera del tutto calzante i suoni che troviamo lungo le sette tracce che lo strutturano.
“Shine” in italiano significa brillante o lucente. Una luminosità che dentro le composizioni dei The Soir (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) ricopre metaforicamente tutto lo spettro della luce visibile, mostrandoci un caleidoscopio di generi musicali uniti tra di loro in un arcobaleno di colori: un’onda sonora di ritmi e melodie che sa intrattenere l’ascoltatore medio e sa farsi rispettare quando trova orecchie più attente e critiche. Tendenzialmente le tracce di “Shine” virano quasi sempre, magari dopo una ingannevole intro, verso basi armoniche decise e positive, in cui gli strumenti vibranti accompagnano una voce sicura di sé e adornata con un pizzico di irriverenza.
Tuttavia lungo la tracklist non mancano momenti anche un po’ più pacati, che conferiscono all’intera produzione una buona varietà e in cui vengono fuori, volendo scendere nel dettaglio, alcune venature psichedeliche, altre a sfondo garage davvero molto interessanti, e infine qualche richiamo ad ambientazioni acustiche.
Con grande merito per i The Soir e come ulteriore prova di versatilità, è arduo definire con certezza il punto di riferimento sfruttato per il concepimento di questo EP. Analizzando quello che abbiamo ascoltato, potremmo dire che “Shine” racchiude al suo interno varie sfaccettature della musica rock, da quella classica anni ‘80 fino ad arrivare a quella pop odierna, passando per qualcosa di brit e funky, e che in generale si lascia contaminare facilmente da altri stili per creare un prodotto originale, non comune, descritto mediante linee melodiche e modelli compositivi inattesi.
“Shine”, dunque, è un album che trascende gli schemi che siamo soliti ascoltare in radio, e sceglie di proporre qualcosa di più complesso e inatteso, che abbia un alto valore intrinseco, che sia veicolo di un messaggio artistico e culturale che vada oltre lo strato superficiale dell’animo di chi ascolta. Lo consigliamo.
Manuele Foti -ilmegafono.org
Manuele Foti – ilmegafono.org
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