L’espressione artistica come quella proposta da Teo Ho è ciò che, a nostro avviso, dovrebbe essere la base dalla quale ogni musicista dovrebbe partire. L’espressività di un artista dovrebbe essere frutto di riflessioni interiori, sia di quelle proprie sia di quelle che scaturiscono dagli eventi che avvengono in un mondo che spesso è ingiusto, ad esempio, nei confronti dei più deboli o di chi è alla ricerca della verità. La musica di Teo Ho è proprio il prodotto di qualcosa di profondo, che proviene da un animo sensibile e pronto a raccontare tante cose da un punto di vista spontaneo e incondizionato. Tutto questo prende forma nel suo ultimo album, uscito alla fine del 2019 e intitolato “Il campo del vasaio”. Un titolo molto caro agli appassionati di Camilleri e della saga del commissario Montalbano.

Una produzione che si compone di sei tracce, nessuna delle quali inferiore ai 5 minuti di durata, a testimonianza del fatto che ognuna di esse è un vero e proprio racconto di emozioni e sensazioni narrate attraverso dei testi che sembrano essere un insieme di sinestesie e metafore messe in musica con maestria, una sorta di cordiale invito all’ascolto (e alla riflessione) su temi sociali ai quali ciascuno di noi dovrebbe dedicare più tempo e interesse.

Ma parliamo più propriamente della musica che Teo Ho ha espresso all’interno del “Il campo del vasaio”. La sua arte compositiva si focalizza su un cantautorato particolare e originale, che richiama senza dubbio la grande scuola italiana di qualche decennio addietro, quella fatta di emozioni vere e di musica concepita per esprimere se stessi e non per appagare gli altri. Teo Ho la riempie sia di cadenze vocali molto più attinenti alle nuove generazioni di cantautori, sia di ritmi e suoni più orientati verso il folk, accompagnato dalla sua fidata armonica.

Una musica, quella di Teo Ho (che abbiamo avuto il piacere di ospitare nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) che merita attenzione, non solo per i temi trattati ma anche e soprattutto per la qualità e la gradevolezza con la quale viene espressa ogni singola traccia de “Il campo del vasaio”.

Redazione Musica – ilmegafono.org

La copertina dell’album “Il campo del vasaio”