Abbiamo già ampiamente discusso in altri numeri riguardo a quanto sia importante per un musicista-compositore un’istruzione presso un conservatorio di musica. È altrettanto importante, però, divincolarsi dalle sacrosante ed essenziali nozioni apprese in questi istituti, non farne un indiscusso dogma; per un musicista contemporaneo è fondamentale, oltre ad avere una cultura musicale solida, allargare i propri orizzonti e ricercare nella fusione dei generi, nell’intreccio di sonorità, nell’amalgama di melodie e voce, un qualcosa di originale e contemporaneo.

Vi parleremo allora, in questo numero, di un’artista che rispecchia fedelmente questo tipo di musicalità di cui vi abbiamo appena parlato: lei è Chiara Rosso.

La nostra artista, formatasi presso il conservatorio di Cuneo, in cui ha studiato vocalità afroamericana e jazz, e dopo tanta gavetta fatta di recital, colonne sonore e tante soddisfazioni, approda al grande pubblico con delle registrazioni da studio. L’esordio da cantautrice è decretato nel 2007 con il disco “Libero Arbitrio”, grazie al quale ha riscosso molti consensi e qualche attenzione dai piani alti del genere musicale che propone.

Il suo genere è appunto un cantautorato molto particolare, che fonde diverse esperienze e che lascia trasparire l’emozione e la completa armonia dell’artista verso questo tipo di composizioni. È l’unione di un pianoforte jazzato che si lascia trasportare, che si intreccia, con ritmi rock leggeri e melodie indie, sfociando forse anche un po’ nel pop moderno. C’è dell’ottima varietà in questo tipo di musica, come dimostra il suo ultimo lavoro, un album intitolato “Elemento H2O”.

Un album che, oltre a consolidare la personalità artistica di Chiara Rosso, fa scorgere sicuramente elementi interessanti, che sgorgano puri e semplici dagli strumenti come l’acqua da una fonte e che desteranno sicuramente interesse nella critica musicale.

Manuele Foti -ilmegafono.org