Con il suo linguaggio artistico già maturo e ben delineato, Matt Dragà, artista siciliano, arriva a Palermo con “Frammenti”, la  sua mostra personale che si svolgerà presso il Centro Culturale CaMus dal 4 all’11 marzo 2020. La mostra sarà curata da Alessandra Consiglio (storica e critica d’arte), Lorenzo Pileri (responsabile arte Centro Culturale CaMus), Rosario Andrea Cristelli (architetto e presidente Galleria PROcittà). Dragà è un artista emergente, ma ha già al suo attivo diverse esperienze nate mediante dei laboratori artistici per bambini autistici e progetti di riqualificazione urbana. L’esposizione è frutto di una costante ricerca artistica che Dragà mette in atto da tempo: nelle sue tele trovano spazio svariati materiali, quali tessuti e carta. La particolare scelta di inserire delle luminarie nell’allestimento, anch’esse sotto forma di frammenti, è stata immaginata dall’artista come una sorta di omaggio alla Sicilia e, accanto ad esse, sono inoltre presenti frammenti di fotografie delle opere stesse.

Nelle sue opere c’è anche una forte ispirazione alla tecnica del collage, che permette di utilizzare qualsiasi materiale per ricreare un messaggio; pezzi di carta, di stoffa o qualsiasi altro elemento, a cui si possono unire anche la pittura ed il cemento, come fa lo stesso Dragà. “Ogni elemento – afferma la critica d’arte Alessandra Consiglio – non è casuale, ma è sempre teso all’espressione di un messaggio. Ogni frammento di stoffa o carta assume il potere di una parola, con un preciso significato. La pittura di Dragà si può definire materica, proprio per via degli svariati materiali usati in funzione espressiva. La sua pittura è caratterizzata da stratificazione, contaminazione e sperimentazione”.

È una pittura che – come afferma Alessandra Consiglio – “guarda sia all’astrattismo che all’informale: Astrattismo poiché Matt utilizza un linguaggio artistico che esula da immagini e forme direttamente identificabili, prediligendo invece il colore unito a linee e strutture che nascono come esigenza espressiva della parte più profonda dell’io; informale perché tale corrente, nata dopo la Seconda guerra mondiale, tende all’allontanamento dalle forme più evidenti per rifugiarsi nell’espressività più immediata attraverso la gestualità”. Prerogativa di Matteo Dragà è dare il giusto risalto alla materia, che supera il ruolo rivestito dalle forme; l’importanza che essa assume va di pari passo con il significato che egli le dona.

Frammento è tutto ciò che manca di definizione, che confonde e che non possiamo definire; frammento è forse simbolo del mondo attuale, in cui ogni elemento, compreso l’uomo, appare sconnesso, frammentario, per l’appunto. Accanto a questa frammentarietà vi è però anche un messaggio positivo, sotto forma di prospettive variabili, di punti di vista diversi e nuovi, che potrebbero condurre alla ri-costruzione della realtà entro cui viviamo. Il dinamismo del lavoro di Dragà è potente, fra bidimensionalità e tridimensionalità, ogni materiale presente sembra infatti prendere vita sulla tela. La tecnica del collage permette proprio tale dinamismo, fra la concretezza dei materiali e il messaggio che l’artista vuole condividere con il fruitore, al quale viene “suggerito” di allenare lo sguardo ad una maggiore attenzione.

Insomma, le sue opere ci invitano a distaccarci e salvarci dalla frammentarietà del nostro tempo. In una prospettiva dinamica, se tutto va in pezzi, questi pezzi possono sempre essere raccolti per ricostruire.

Frammenti
Centro Culturale CaMus – Via Giuseppe Patania n.16, Palermo
Vernissage 04 Marzo 2020 alle ore 19
La mostra sarà visitabile fino all’11 Marzo 2020

Redazione – ilmegafono.org