Potrebbero essere le erbacce i sostituti ecosostenibili che rimpiazzerebbero i comuni diserbanti. Dai potenti oli essenziali di cui sono ricche queste piante potrebbe arrivare l’alternativa al pericoloso glifosato, l’erbicida che sta spaccando l’Europa in due. A portare avanti questo progetto sono gli scienziati delle facoltà di Agraria e Farmacia dell’Università di Pisa, che stanno studiando un nuovo diserbante che sia efficace, ma allo stesso tempo che non sia tossico né inquinante.

L’obiettivo è quello di cercare di isolare sostanze sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico dalle piante apparentemente meno nobili. L’efficacia di alcuni oli essenziali di piante, come l’origano o la lavanda, è ormai assodata, ma è anche noto il loro prezzo elevato. Allora è nata l’idea di studiare erbacce capaci di affermarsi in contesti dove sono già presenti altri vegetali. Per il test sono state scelte 20 piante, dalle quali ne sono state selezionate cinque.

«L’achillea, l’assenzio annuale, l’assenzio dei fratelli Verlot, la santolina delle spiagge e la nappola – afferma Stefano Benvenuti, coordinatore del gruppo di ricercatori – si sono evolute per colonizzare ambienti nuovi. La natura ha dato loro oli essenziali capaci di far appassire in poche ore i vegetali che trovano sulla loro strada, in grado di attaccare le loro membrane cellulari e di inibire la respirazione».

Le sperimentazioni sono avvenute prima in laboratorio e poi in serra. Il primo passaggio è stato quello di nebulizzare gli oli in soluzione, da cui è stato possibile notare come questi possano bloccare la germinazione e uccidere le piantine appena nate. Questi prodotti sono molti utili sia in ambiente agricolo, per quelle aziende che vogliono liberarsi da sostanze chimiche di sintesi, sia in ambiente urbano dove è necessario controllare le infestanti in aree vicine alle abitazioni e frequentate anche da bambini.

Ma per affermare concretamente questi oli sul mercato è necessario un partner disposto a sostenere le altre ricerche. «Questo è il primo passo fondamentale – dichiara Benvenuti -, ma per arrivare a produrre gli erbicidi naturali su scala industriale e ottenere poi l’autorizzazione ministeriale il lavoro scientifico deve andare avanti».

Veronica Nicotra -ilmegafono.org