Da qualche mese si è compiuta una rivoluzione nel mondo della fruizione dell’arte museale, grazie all’avvento di Smartify. È dunque finito il tempo delle audio-guide! Ormai vi basterà scansionare col vostro telefono l’opera che vi piace per ottenere molte informazioni al riguardo. Molti musei stanno aderendo prontamente a quest’applicazione che fornisce al visitatore l’aiuto di un curatore d’arte personalizzato, purché virtuale.
A maggio, quando Smartify è stata lanciata i musei aderenti erano solo il Rijksmuseum di Amsterdam, la The Wallace Collection di Londra, il Louvre di Parigi e il Met di New York; oggi il numero dei musei è cresciuto a dismisura. Se per caso non siete dentro un museo, accedendo all’applicazione scoprirete quali musei ci sono attorno a voi, quali sono gli artisti e le opere più ricercate, oltre a interessanti articoli di alcuni blog d’arte. Dentro al museo, invece, Smartify permette di ottenere informazioni sulle opere tramite la scansione delle stesse e, infine, dà la possibilità di creare una galleria personalizzata delle tele a cui vi affezionerete.
Smartify è stato definito “lo Shazam dell’arte” e questa dicitura, che richiama la celebre applicazione che permette di riconoscere, da poche note, il titolo di una canzone, rende bene l’idea della portata rivoluzionaria di questa app. La portata educativa è altrettanto importante. Questo strumento, infatti, semplificherà tantissimo lo studio e la ricerca futuri in campo artistico. Una novità, insomma, davvero incredibile!
Angelo De Grande -ilmegafono.org
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