L’artista che vi presentiamo oggi proviene dalla parte più a sud del nostro Bel Paese, dalla calda e meravigliosa Sicilia, terra natia di grandissimi musicisti e, più in generale, terra di grande tradizione culturale. Con la proposta di oggi vogliamo proprio cercare di raffigurare questo tipo di arte, raccogliendo le usanze compositive e i generi musicali che meglio identificano questa terra: lo facciamo attraverso la musica di Nico Gulino.
Nico Gulino nasce a Catania e trascorre un’infanzia cimentandosi in diverse forme d’arte, ma è la musica il tipo di espressione ideale per divulgare al pubblico la propria creatività. Un tipo di creatività che rispecchia molto la sua terra, non solo per il tipo di suoni che tratta, ma anche per i contenuti emotivi delle sue composizioni, l’unione di sonorità e poesia, in cui quasi sempre si mette in luce la parte più delicata dell’animo.
Scendendo un po’ più nel dettaglio tecnico del genere proposto da Nico Gulino, si tratta di un sound dal sapore folkloristico, quasi popolare, ma con la razionalità e la pacatezza di chi ha voluto raccogliere per le proprie produzioni anche i fondamenti della storia cantautorale italiana e dell’odierno pop, quello di maggiore qualità. L’impasto che ne viene fuori è proprio pregevole: un’atmosfera rilassante, mai sopra le righe, che procede sempre con cognizione, sia con ritmi lenti che con altri un po’ più andanti. Per concretizzare materialmente quello che abbiamo detto finora vi presentiamo l’album di Nico Gulino: “Meglio morir d’amore”.
I contenuti di questo lavoro sono veramente di alto livello per il genere trattato: 9 tracce che sono per la maggior parte delle ballate pop o swing molto pacate, in cui gli strumenti cantano sensazioni belle, profonde, a tratti strazianti, ancora vive, abbelliti da una voce che sembra stia recitando delle vere e proprie poesie; inoltre, con regolare cadenza tra le tracce, prende il sopravvento la parte folk, che tocca lo ska, scuotendo l’ascoltatore dal climax precedente e proiettandolo in qualcosa di più giocoso e vivace.
Di questo disco ne abbiamo parlato con lo stesso Nico Gulino nell’intervista che ci ha rilasciato nella puntata a lui dedicata su “The Independence Play” sulla nostra radio (per ascoltare o scaricare il podcast clicca qui), fornendoci qualche dettaglio e curiosità in più. In conclusone possiamo dire che la sua è una produzione davvero adatta a tutti, anche semplicemente a chi vuole rilassarsi ascoltando della buona musica. Per gli amanti del genere, invece, è qualcosa da ascoltare e gustare con grande intensità.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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