Oggi ho il piacere quasi unico che raro di presentare una rara attribuzione nientepopodimeno che a Michelangelo Buonarroti, che ancora dopo quasi cinque secoli dalla sua dipartita ci stupisce con opere “nuove” e inaspettate. Parlo al plurale perché si tratta di due opere, forse parte di un ciclo più ampio. Abbiamo a che fare con due baccanti che cavalcano una pantera identificati da Paul Joannides, professore dell’università di Cambridge, e dal suo gruppo di studio al Fitzwilliam Museum (al gruppo di studio di Joannides appartengono: Victoria Avery, Robert van Langh, Arie Pappot, Peter Abrahams, Martin Gayford, Charles Avery e Andrew Butterfield)
Di questa notizia ringraziamo La Tribune de l’Art (leggi qui), da cui abbiamo preso in prestito le foto, e riportiamo il contenuto dell’articolo per diffondere quella che è una grande scoperta o una truffa geniale.
Paul Joannides sembrerebbe essere un vero specialista dell’artista e, come il giornale on line riporta, possiamo leggere la notizia con attenzione, abbandonando ogni idea di complotto. Si tratta di due bronzi alti 93 cm e lunghi 80 cm ciascuno, quindi piuttosto grandi, di due baccanti che cavalcano una pantera e alzano un braccio, forse in preda allo spirito dionisiaco simbolo di unione tra uomo e natura.
Questi due bronzi appartenenti ad una collezione privata e recentemente presentati ad una mostra presso la Royal Academy di Londra, come dei pezzi di manifattura romana del Cinquecento, potrebbero, in seguito a questa fortunata attribuzione, vedere il loro valore economico impennare vertiginosamente e darebbero una enorme risonanza mediatica al gruppo di studio capitanato da Joannides, oltre che far riguadagnare al mondo intero un capolavoro perduto, o meglio sconosciuto.
Per ora sappiamo solo che, in base al confronto stilistico coi disegni attribuiti ad un allievo di Michelangelo e conservati al Musée Fabre di Montpellier (clicca qui), l’attribuzione potrebbe essere plausibile. Sarebbero gli unici bronzi rimasti di Michelangelo, realizzati subito dopo il celebre David e poco prima della cappella Sistina. Aspettiamo con ansia il resto delle considerazioni che verranno espresse durante un colloquio dedicato all’evento, che si terrà a Cambridge il 6 luglio 2015. Dal 3 febbraio, intanto, le due opere saranno esposte al Fitzwilliam Museum fino al 9 agosto 2015.
Angelo De Grande -ilmegafono.org
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