Alla faccia del voto utile e di chi mi faceva pressioni per convincermi che votare secondo coscienza è inutile…La lista Tsipras ce l’ha fatta ed è un buon punto di partenza per una nuova sinistra, quella vera. Il mio voto l’ho difeso tenacemente dalla retorica e dalla propaganda. Perché votare secondo coscienza, indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta, è la cosa più bella che esiste in una democrazia. Scoprire poi che chi incarna i tuoi valori raggiunge la soglia che gli fa ottenere rappresentanza è bello, ti lascia una sensazione piacevole. Quella che chi ha votato turandosi il naso o con la faccia triste per “non sprecare il voto”, non può provare. E a loro chiedo di riflettere e di comprendere che l’unico voto utile è quello che rispetta le tue idee.
Sul risultato di Grillo (non lo definisco flop), invece, personalmente nessuna sorpresa: lo avevo scritto e detto prima dell’inizio della campagna elettorale, rispondendo a chi temeva o sperava che si fosse arrivati al 28%, a chi pensava a un sorpasso sul Pd. Ho sempre avuto la sensazione che il Movimento 5 Stelle sarebbe sceso (perché i dati ci dicono non solo che non è cresciuto, ma che ha perso consenso). E il declino continuerà se la rotta seguita sarà solo quella di rendere pubblici i mal di pancia e non dialogare con nessuno, se non si pone una proposta politica seria e non si perde tempo a urlare stronzate. Tocca ai territori, a quelli che ci credono prendere posizione e criticare internamente il proprio leader. Basta con l’idolatria e con l’accettazione di ogni urlo populista. Se non lo faranno, dovranno fare attenzione alle fuoriuscite e al calo di seguito, perché ci saranno. Gli italiani sono elettori che si stancano a un certo punto e fluttuano freneticamente.
A Renzi, che ha avuto il merito di cambiare il suo partito e di rinnovarlo, dico di non lasciarsi prendere dall’arroganza della maggioranza. Lasci da parte in fretta l’euforia giustificata per il risultato storico e cambi subito direzione su quella orrenda legge elettorale che ha voluto. Queste elezioni dimostrano che una soglia di sbarramento all’8% è uno scippo alla democrazia, perché lascerebbe fuori dalla rappresentatività parlamentare milioni di italiani (il 4% è una soglia sufficiente e accettabile). E le alleanze non risolvono nulla, perché sappiamo che creano carrozzoni che impantanano i governi e il Paese. Permetta al popolo di scegliere, di scrivere i nomi sulla scheda (è una bella emozione) o, almeno, inserisca l’obbligo di primarie per tutti i partiti, così le preferenze diventano superabili.
E occhio, che il premio di maggioranza così ampio è pericoloso. So che al momento conviene al Pd e sicuramente questa eventuale situazione non metterebbe a rischio la democrazia, ma immaginiamo che un giorno questo risultato possa averlo un partito nazionalista o populista. Gli consegneremmo un potere immenso, una maggioranza assoluta con cui distruggere tutto rapidamente. Mai escludere i rischi del domani, quando si cambia un Paese. È una questione di intelligenza. Dovrebbe imparare dai padri costituenti, caro Renzi, e dai costituzionalisti che hanno difeso la Costituzione dagli attacchi di quelli con cui Lei ha voluto allearsi e con cui è perfino andato a cena. Non dia loro dei “vecchi tromboni”, li ascolti, si confronti. Questo sarebbe il modo intelligente di governare. Lo spessore di un leader si misura con la capacità di ascoltare le voci dissenzienti e le minoranze. Lei non lo fa. Non lo ha fatto nemmeno sulla riforma del lavoro. Ed è il peggior difetto.
Alla lista Tsipras dico: è una grande occasione per rifondare davvero una sinistra moderna che non si annacqui con posizioni centriste e liberiste e che riprenda in mano le questioni sociali lasciate in disparte da tutte le forze politiche negli ultimi anni. Questioni epocali che dobbiamo affrontare con coraggio, solidarietà, umanità. Le liste, in generale, erano ottime e scelte con un criterio intelligente, senza lasciare spazio a residui partitici o a gente in cerca di una nuova verginità. Adesso, sotto la guida di un leader come Tsipras, si può finalmente estendere la lotta per i diritti e per il welfare a livello europeo. Non sprecate questa occasione di rinnovamento, è forse l’ultima e la più importante per portare un po’ di buona sinistra in una società come la nostra, che ne ha veramente bisogno.
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