Il rispetto dell’ambiente e l’educazione ad un utilizzo più consapevole delle risorse energetiche dovrebbe essere uno dei capisaldi della moderna istruzione, ma ci sono alcune strutture che hanno pensato di applicare le regole anche al di fuori delle mura scolastiche, o meglio, sulle mura stesse. Sembra un gioco di parole, ma è quanto succede in due istituti scolastici premiati dal Green Building Council degli Stati Uniti (Usgbc) come le “scuole più green del pianeta”. Si tratta della scuola primaria Uaso Nyiro in Kenya e della scuola secondaria Sing Yin a Hong Kong. Il premio consiste in un buono da cinquemila dollari da investire in progetti futuri, che rispettino i criteri che sono valsi loro il riconoscimento da parte dell’Usbgc: uso efficiente delle risorse e ridotto impatto ambientale, incremento della salute degli studenti, educazione alla sostenibilità e alla conservazione delle risorse.

Situata su un altopiano del Kenya, la scuola Uaso Nyiro ha ben sposato una delle necessità più stringenti del continente africano, ossia la mancanza d’acqua potabile, trasformando l’edificio in una sorta di serbatoio di raccolta. Progettato dagli architetti Jane Harrison e David Turnbull, l’istituto è stato fabbricato con materiali locali. Al centro, una grande vasca nella quale confluisce l’acqua delle precipitazioni, filtrata poi attraverso uno strato d’argilla e segatura rivestito d’argento che funge da antibiotico.

Al di là della struttura all’avanguardia, la Uaso Nyiro ha approvato una serie di programmi didattici con lo scopo di educare le nuove generazioni alla corretta gestione dell’acqua potabile, il bene più prezioso per gli stati africani. Il progetto architettonico dell’edificio, inoltre, prevede la costruzione in tempi brevi di uno stadio, una mensa e un dormitorio ugualmente dotati di vasca per la raccolta di acqua piovana.

Sul versante asiatico, invece, l’istituto Sing Yin di Hong Kong si distingue per essere una delle poche strutture completamente green della città, situata nel cuore della metropoli. Sul tetto, infatti, sono collocati pannelli fotovoltaici ad alta tecnologia alternati a coperture vegetali. La scuola si rifornisce d’energia anche mediante turbine eoliche, mentre l’illuminazione interna è garantita da lampade a led che si accendono e spengono a seconda dell’affollamento nell’istituto. A coronare il progetto, un giardino di bambù che circonda l’edificio, studiato da biologi e paesaggisti per ospitare un’azienda agricola e un acquario. La Sing Yin, inoltre, coinvolge i propri studenti in attività eco-sostenibili anche al di fuori delle ore curricolari, messe in pratica grazie alle conoscenze acquisite durante le lezioni.

Laura Olivazzi -ilmegafono.org