Non è mai troppo tardi per proporre un po’ di buona musica, non è mai troppo tardi per dire basta ai soliti fuochi di paglia che ardono per qualche mese, dopo la loro ascesa nel talent show di turno. Basta musica carica di sentimentalismi da quattro soldi e composta senza la minima cognizione artistica. Le case discografiche si sono forse dimenticate tutte le onde rock che qualche decennio fa hanno letteralmente scombussolato le vite di intere generazioni? Fortunatamente qualcuno ancora si sente scuotere da quelle vibrazioni: stiamo parlando della band dei Too Late To Wake, l’ultima proposta musicale dell’etichetta Alkarecord.

Questi musicisti e il loro stile arrivano sui nostri dispositivi audio con un sound grintoso ed energico, formatosi grazie alle sensazioni colte ed immagazzinate interiormente analizzando e facendo tesoro di quella che fu la proposta musicale tra gli anni ’70 e ’90. Proprio da ciò ha preso forma il genere della band, un genere principalmente rock che si sposta con piacere e frequenza sullo stile alternative; ma oltre a questo tratto fondamentale, tra le loro canzoni si possono cogliere, sempre su una base rock, riferimenti a melodie più soft e noise. Insomma, un bel miscuglio di esperienze del passato che generano senz’altro una pozione di pura essenza musicale.

Pensate che ciò non sia possibile? Allora vi reindirizziamo al loro nuovo singolo, primo estratto nonché omonimo del loro album uscito solo lo scorso 22 aprile: Slaves without chains. Una canzone che rispecchia tutti i concetti espressi precedentemente e che rappresenta un ottimo preludio per l’intero album. Quest’ultimo è composto da ben 8 tracce, nelle quali vengono alternati vari generi di impronta rock, in un disco che nel complesso è indubbiamente di piacevole ascolto, di buona compagnia e che non stentiamo a consigliare ai nostalgici del passato, a chi sente pulsare ancora dentro di sé la vena rock.

Manuele Foti –ilmegafono.org