Spesso ci siamo soffermati sul fatto che la musica italiana sembrava fossilizzata sugli stessi artisti pop-rock, non lasciando facilmente spazio alle idee di musicisti emergenti. Tutto ciò pare stia cambiando e le novità musicali iniziano ad immergerci in suoni e melodie differenti da quelle che eravamo abituati ad ascoltare; i giovani musicisti si stanno guadagnando la fiducia da parte dei media grazie ai loro ottimi lavori discografici. Un esempio di questi nuovi artisti del palcoscenico italiano lo andiamo a pescare dalle terre romane: oggi parliamo, infatti, di M’ors.
Marco Orsini (in arte, appunto, M’ors) è un cantautore italiano emergente, il quale, col suo stile tra il rock, il pop italiano e qualche riferimento al sound blues, è riuscito ad ottenere buoni consensi dalla critica musicale. Consenso arrivato nel 2009 grazie al suo EP d’esordio intitolato “Anima Nera”: il lavoro presenta 4 tracce (Anima Nera, Musa, Sbirri e Fegato Elettrico), tutte basate su un rock più o meno soft, nelle quali si sente una predisposizione verso quelle che sono le abitudini compositive che vigono nel nostro paese, il tutto unito all’originalità dell’autore.
L’insieme di queste peculiarità rende il lavoro davvero apprezzabile e di piacevole ascolto, ponendolo al di sopra delle solite canzoncine pop e proiettandolo come punto di riferimento verso quello che potrebbe essere un nuovo orizzonte per la musica italiana.
Adesso, dopo qualche anno d’assenza, M’ors sembra nuovamente pronto ad uscire dalla sala di registrazione con un nuovo album che segue lo stile di “Anima Nera”, con l’aggiunta di pianoforte e tastiere, le quali daranno più enfasi e calore non solo al progetto discografico, ma anche alle prossime apparizioni dal vivo. Sarà un album intrigante sotto ogni punto di vista e che potrebbe portare il cantautore romano, senza stupirci più di tanto viste le sue notevoli doti come compositore e polistrumentista, alla definitiva consacrazione.
Manuele Foti –ilmegafono.org
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