Ascoltando la musica di Romano Reggiani non ci saremmo aspettati di rimanere doppiamente colpiti. In primo luogo, perché un attore molto bravo e conosciuto che si cimenta nella ardua arte della musica è già qualcosa di insolito; in secondo luogo, perché lo fa in maniera egregia. Quello di Romano è infatti un tentativo perfettamente riuscito di esprimersi anche attraverso il suo sound e le sue canzoni.

Romani Reggiani (che abbiamo avuto ospite nell’ultima puntata di “The Independence Play”, sulla nostra web radio) è un vero artista, di quelli che meritano attenzione. Perché viene fuori sempre qualcosa di bello da un animo alla ricerca di nuove espressioni, sempre pronto alla sperimentazione e ad accogliere nuovi punti di vista. A testimoniare questa sua bravura c’è la sua ultima produzione discografica, intitolata “Time is a time”, uscita per l’etichetta Areasonica.

Un album di tredici tracce che rievoca sonorità bellissime, quelle degli anni ‘70 e ‘80, in cui negli Usa regnavano il southern rock e gente del calibro di Bob Dylan. La musica di Romano Reggiani è un folk rock che, per struttura e sfumature, sembra richiamare lontanamente il blues o il country. È una musica dinamica e di grande compagnia, proposta con qualità e un pizzico di incoscienza. Queste composizioni, pur avendo una base armonica ben definita che si lancia raramente in deviazioni dal genere, danno l’impressione di essere in continuo movimento, probabilmente anche per merito della strumentazione e degli arrangiamenti scelti.

Romani Reggiani e il suo “Time is a time” sono stati davvero una bella scoperta. Da Romano è lecito attendersi molto altro e noi rimaniamo in attesa sicuri di ulteriori produzioni che consacrino questo artista, già noto al cinema, anche dal punto di vista musicale.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina di “Time is a time”