Doveva essere proprio un periodo di caldo afoso tre anni fa, verso settembre. Tra una hit e l’altra, sulle tv musicali cominciò a girare una canzone, una meteora di fine estate forse, ma vale la pena parlarne. Il ritornello faceva così: “Non mi interessano i consigli per gli acquisti, io mi diverto ad ascoltare i miei dischi, non mi interessano i bollini della spesa, saranno anni che non vado più in chiesa”. La canzone era L’ego e l’autore era Carlo Fath, produttore e cantautore tedesco. Nel 2006 decide di produrre e cantare i propri pezzi con lo pseudonimo di Io, Carlo. Così, l’anno successivo, esce il disco “In perenne riserva”, lanciato appunto dal singolo L’ego. Ha scelto lo pseudonimo Io, Carlo “perché simpatico anticonformista e ‘citofonista’. Della serie: ‘Chi è? Io! Io chi? ‘Io, Carlo’” (come rivela lo stesso artista in un’intervista di Valentino de Col).
Da sempre appassionato di musica, di qualsiasi musica, ha lavorato con la casa discografica indie “Motivo”, producendo anche singoli dei Simply Red. Il suo stile risente della sua esperienza musicale, volando tra dance, house, elettronica. Molto interessanti i brani del cd a partire proprio dal primo singolo L’ego. Un sound orecchiabile, caldo, molto ben pensato e suonato. E interessante è anche la parola giusta per definire il secondo singolo, Danziamo, tratto dallo stesso LP. Un valzer “nazional popolare”, come lo definisce egli stesso, che è insieme dichiarazione d’amore e voglia di anticonformismo, forse la cifra che distingue Io, Carlo nonostante non eviti di certo il successo con ipocrisia.
Da segnalare, per i nostalgici dei fantastici (per certi versi) anni ’80, l’ultimo singolo Figlio dei Manga: “Se fossi stato Ataru con Lamù sicuro ci stavo, se fossi stato Jigen sparavo la tv; invece sono qui seduto davanti ad uno schermo piatto e il mondo mi scorre accanto e nemmeno lo guardo più”. Purtroppo non si danno notizie di eventuali altre uscite, ma non ci dispiacerebbero. A volte anche le hit vanno sapute apprezzare. Se tante persone le ascoltano significa che quella musica regala loro emozioni, e allora ben venga! Se poi dietro ci sono lavoro paziente, impegno, talento, e tanta passione e il risultato merita, come nel caso di Io, Carlo, allora tanto meglio!
Penna Bianca –ilmegafono.org
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