A gennaio scorso, il Wwf denunciava il “Far West” delle trivelle sul territorio italiano, paragonando la Val d’Agri, nel Parco nazionale dell’Appenino lucano, al Texas, per via delle attività di ricerca petrolifera “selvaggia” effettuate su quel territorio. Poco tempo dopo, il governo annullava il controverso articolo 22 del decreto Monti che avrebbe semplificato le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di petrolio e gas in mare dentro le aree protette e in un raggio di 12 miglia dalla costa. Ed ora, a otto mesi di distanza, tutte le Regioni italiane si sono unite contro la trivellazione del sottosuolo marino.
Due giorni fa, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome ha adottato un ordine del giorno piuttosto chiaro, in cui “impegna i presidenti, le Giunte regionali e gli assessori all’Ambiente ad opporsi, ‘con ogni atto necessario’, alle decisioni del governo nazionale che autorizzino prospezioni nel sottosuolo marino e consentano qualsiasi attività di sfruttamento del mare e di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi in Adriatico e nello Ionio”. Come ha ricordato il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, “l’obiettivo è il divieto assoluto di perforare i nostri mari, per metterli in sicurezza da ogni rischio di inquinamento, che sarebbe fatale per un’economia fiorente come quella turistica e marittima”.
Veneto e Puglia hanno già inviato al Parlamento proposte di legge in tal senso, e l’Abruzzo le seguirà presto. “L’Adriatico è poco più di uno stagno, il Mediterraneo poco più di un lago – ha aggiunto Introna, intervenendo alla Conferenza delle Regioni – non voglio nemmeno pensare a un disastro ambientale come quello del Golfo del Messico, che ridurrebbe milioni di europei in condizioni invivibili. E vogliamo estendere le norme che vietano ricerche e prelievo di idrocarburi nei mari a tutte le regioni che si affacciano sull’Adriatico, sullo Ionio, su tutte le acque del Mediterraneo europee”.
È per questo che, a Venezia, l’8 e il 9 novembre, si terrà una conferenza delle Regioni adriatiche e ioniche, alla presenza del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini: un’occasione per portare avanti la battaglia contro le trivellazioni selvagge.
G. L. -ilmegafono.org
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