È uscito lo scorso 10 gennaio, il nuovo album di Eugenio Balzani, intitolato “La grammatica del vivere” e pubblicato con l’etichetta RNC Music. Con questa produzione, l’esperto cantautore cesenate ci invita a fare un viaggio dentro dodici tracce che, in modo armonioso, propongono un cantautorato italiano di qualità, capace di unire le caratteristiche della tradizione, quelle più vintage, ad altre sfaccettature più moderne, legate invece in misura maggiore a una influenza indie.
Il titolo dell’album è già di per sé evocativo. Ascoltando i brani, si ha in effetti l’impressione di sfogliare un libro di poesie musicate, in cui ogni traccia rappresenta un capitolo dedicato ad una particolare emozione: dall’amore alla malinconia, passando per la speranza e l’introspezione. Balzani descrive questo suo ultimo lavoro come il risultato di un percorso tanto ispirato quanto impegnativo: “È un disco di suoni, semplici ma molto dinamici, che quasi prevalgono sulle parole in alcune canzoni. È tutto suonato e vivo, come me”.
Questa vitalità è palpabile, grazie a un lavoro di ricerca sonora che si traduce in arrangiamenti ricchi ma mai eccessivi, che sanno dare spazio tanto alla melodia quanto alle liriche. Uno degli aspetti più affascinanti de “La grammatica del vivere” è inoltre la sua capacità di far convivere semplicità e complessità. I brani rivelano infatti una profondità che emerge solo con il tempo, traccia dopo traccia. L’uso degli strumenti acustici conferisce all’intera produzione un senso di quiete e intimità, mentre le scelte armoniche e ritmiche aggiungono un dinamismo che mantiene alta l’attenzione dell’ascoltatore.
“La grammatica del vivere” è un lavoro che conferma la maturità artistica di Eugenio Balzani (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”) e la sua sensibilità nell’interpretare le emozioni che vengono fuori dal nostro animo. Un album che invita a fermarsi e ad ascoltare.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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