Nell’epoca della massificazione e della frequente (a volte anche inconsapevole) emulazione, non è facile trovare qualcosa che abbia una identità propria, un timbro che definisca subito il carattere e lo stile di un artista o di un gruppo. A volte, però, per fortuna capita, ed è il caso di The Hunting Dogs, duo goriziano composto da Alba Nacinovich (voce, harmonizer, chitarra, percussioni, beatbox) e Marco Germini (tastiere, synth, drum machines, vibrafono, percussioni). Il loro primo album full-lenght è uscito il 10 maggio, è intitolato “We are”, è distribuito e promosso da Alka Record Label ed è stato registrato e prodotto da Marco Fasolo.

Un disco intenso e avvincente, nove tracce che ci catapultano in una dimensione sonora avvolgente, caleidoscopica, tra suoni duri che si alternano a melodie più intime, mischiando i generi, sperimentando, amplificando le proprie qualità musicali. In “We are” c’è il nostro quotidiano, il vivere in mezzo al mondo, tra e con le persone, facendo esperienza di tutti i sentimenti umani, le convenzioni, le zone d’ombra, indagando l’essenza del nostro tempo.

Musicalmente, questo album è un’opera maiuscola. L’elettronica è sicuramente quella che mette l’impronta più forte e resistente, con effetti ben dosati che trasformano, arricchiscono e completano il sound che nasce da chitarre, percussioni, tastiere. Le sfumature sono cangianti, attraversano il pop e il rock, concedono intermezzi jazz (bellissimo e azzeccato quello del brano Less Yellow), toccano persino territori alternative e prog. Il tutto con arrangiamenti ben costruiti, che rimescolano la forma canzone, tra composizione e improvvisazione.

Quello dei The Hunting Dogs (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radiofonica) è un disco bellissimo, che cattura l’ascolto, ipnotizza, seduce e si fa ascoltare più e più volte. Per questo duo dal timbro  “electro-shocked pop” (come loro stessi definiscono la loro musica), che si è già fatto notare in questi ultimi anni, tra vittorie in contest importanti come l’Arezzo Wave del 2019 e live in tutta Italia, davvero un ottimo primo album di lunga durata.

Redazione -ilmegafono.org

La copertina dell’album “We Are”