Ai giorni d’oggi il cantautorato italiano si divide sostanzialmente in due categorie equamente valide, ciascuna delle quali si contraddistingue  per la manifestazione dei contenuti, sonori e testuali. Una è più orientata ad unirsi alle altre correnti musicali attuali, mentre l’altra è più legata alla tradizione della musica d’autore e quindi a vibrazioni più profonde. Lalla Bertolini, la sua musica e la sua ultima produzione discografica, uscita solo da pochi giorni, fanno parte di quest’ultima categoria di cantautrici e cantautori.

Dopo una moltitudine di esperienze musicali e progetti anche molto sperimentali, al confine tra musica e poesia, Lalla Bertolini decide di dare completa espressione alla sua arte attraverso il suo album di debutto, uscito lo scorso 27 marzo in edizione digitale e limitata con New Model Label e intitolato “Lo straniero”. Una raccolta di otto tracce di chiaro richiamo cantautorale anni ‘70 e ‘80, ognuna della quali è un racconto, un viaggio nel tempo. I testi sono poetici e danno vita a una narrazione musicale e testuale molto intensa e profonda.

Ciascun brano ha la sua fedele introduzione di chitarra, che sia arpeggiata o plettrata, sempre definita con ritmi non troppo spediti e che rimane ben presente nell’orecchio di chi ascolta, dall’inizio alla fine, delineando così in maniera chiara ed univoca un’armonia di base essenziale che, soprattutto grazie all’unione con la voce dell’artista, non necessità di ulteriori supporti sonori per risultare piacevole. Allo stesso tempo, le tonalità strumentali che tipicamente creerebbero una atmosfera folk, in questo caso sono solo delle sfumature che adornano le tracce, degli intrecci che volteggiano intorno al riff di chitarra e che supportano la voce narrante della nostra cantautrice.

“Lo straniero” in definitiva è uno di quegli album per chi ama quel tipo di cantautorato che ha fatto la storia della musica italiana, quello che si è sempre spinto alla costante ricerca di qualcosa di più profondo e sofisticato rispetto alla mera orecchiabilità delle tracce. Un ottimo lavoro, dunque, quello di Lalla Bertolini (che abbiamo avuto il piacere di ospitare nell’ultima puntata della nostra trasmissione radiofonica “The Independence Play”), un viaggio intenso, un disco che merita di essere ascoltato.

Manuele Foti -ilmegafono.org

La copertina dell’album “Lo straniero”