Mai così caldo come negli ultimi 12 mesi. Il pianeta Terra continua a mostrare, più che tangibili, gli effetti del riscaldamento globale. Secondo i dati rilevati dall’istituto per il clima dell’UE, Copernicus, e del CNR-ISAC (Istituto di Scienze  dell’Atmosfera e del Clima), per la prima volta la temperatura media globale non è mai stata così alta, mentre l’aumento di temperatura dovuto al riscaldamento globale è sempre stato costante, al di sopra di 1,5°C. Ad aggiudicarsi il primato di mese più caldo in assoluto è febbraio 2024, con una temperatura al di sopra di 0.12° rispetto al febbraio 2016, il più caldo della storia secondo i dati raccolti sinora. Focalizzandoci sull’Italia, si calcola che sia stato l’inverno metereologico, febbraio a parte, più caldo di sempre, rispettivamente +3.09°C e +2.19°C rispetto alle medie 1991-2020.

Carlo Buontempo, direttore  del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus, ha dichiarato: “Febbraio si aggiunge alla lunga striscia di record degli ultimi mesi. Per quanto possa sembrare straordinario, non è in realtà sorprendente, poiché il continuo riscaldamento del sistema climatico porta inevitabilmente a nuovi estremi di temperatura. Il clima risponde alle attuali concentrazioni di gas serra nell’atmosfera e quindi, a meno che non si riesca a stabilizzarle, ci troveremo necessariamente di fronte a nuovi record di temperatura globale e alle loro conseguenze”.

Gli scienziati hanno manifestato preoccupazione anche per la temperatura degli oceani, ben superiore alle medie in tutto il 2023, in particolare ad agosto: 20,98°C, la più alta mai registrata nella storia dei dati raccolti. Ma c’è dell’altro. Anche l’estensione dei ghiacci marini nell’Artico è stata inferiore al 2% rispetto alla media, numeri di gran lunga inferiori rispetto ai numeri degli scorsi decenni. Per il ghiaccio antartico il mese peggiore è stato quello di febbraio 2023, quando ha raggiunto il suo minimo mensile annuale, con un 28% sotto la media. Il massimo mai toccato però è pari al 33%.

Quelli che ci sembrano aumenti di temperatura minimi, sono in realtà come il battito d’ali di una farfalla, il cosiddetto butterfly effect, per l’intero pianeta: sono all’origine di alluvioni, siccità, caldo record, tutte calamità ormai innaturali che provocano danni all’ambiente e alla salute sia umana che animale. Le soglie fissate con gli accordi di Parigi sono ormai superate, ciò che si può fare è ridurre le emissioni. Il compito più arduo sarebbe fermare le grandi compagnie petrolifere che incrementano il gas serra e il riscaldamento globale. Urge una conversione a fonti energetiche che non danneggino l’ambiente, pulite e rinnovabili. Greenpeace ha lanciato una petizione: fermare i cambiamenti climatici, adesso. Si può firmare qui.

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