La prima cosa che ci ha colpito dei ZiDima, ancora prima di poter ascoltare una qualunque delle loro tracce, è stato il concept e il messaggio musicale con il quale nel presskit presentano il loro terzo album. È un messaggio profondo e intenso, che mette in primo piano l’altro anziché se stesso, palesando un senso di altruismo e di comunità che è di sicuro un grande esempio, specie per il particolare momento che sta passando la nostra società.
L’album dei ZiDima, uscito lo scorso 10 ottobre, si intitola “Del nostro abbraccio ostinato in questa crepa in fondo al mare”. Un titolo lungo ma pieno di significato, per un disco strutturato con sette inediti, ciascuno dei quali è il riferimento (come si può evincere dalla tracklist) ad una persona venuta in contatto con la band. Sono storie complesse, fatte di scelte difficili, che hanno toccato nel profondo i membri di questa band, che hanno quindi deciso di metterle in musica.
Per farlo i ZiDima si avvalgono di un sound potente, un’onda d’urto che colpisce senza preavviso, entra prepotente dai timpani e arriva dritta all’anima. È uno stile che si aggira intorno ai sottogeneri della musica rock odierna, quella in cui convergono tante belle sfumature e nella quale è possibile ricamare con una grande libertà le proprie sensazioni artistiche. Nella musica dei ZiDima (che abbiamo ospitato nell’ultima puntata di “The Independence Play”, la nostra trasmissione radio) il rock alternativo si manifesta in un modo tanto eterogeneo quanto interessante, proprio perché ben equilibrato nonostante le elevate sonorità. Ci sono chiari riferimenti al noise e al post-rock, ma prestando attenzione alle tracce presenti in questo loro ultimo album non si può non percepire anche qualcosa di hard-rock.
Una voce urlante e graffiante catapulta l’ascoltatore nella scena sonora, facendogli capire fin da subito qual è l’ambientazione. Basso e batteria tengono energeticamente tutto sotto controllo, scandendo il ritmo e mantenendo il tutto ancorato entro quell’equilibrio e quella eterogeneità a cui ci riferivamo prima. Infine la chitarra che, come spesso capita, è lo strumento un po’ più in primo piano e che detta le linee melodiche, creando movimento e abbellendo l’armonia di base. I ZiDima, dunque, ci hanno convinto e il loro album merita di essere ascoltato perché è capace di presentare una musica ben strutturata che, inoltre, in una grande dimostrazione di empatia, riesce a rappresentare sentimenti ed emozioni.
Manuele Foti -ilmegafono.org
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