Come vi stiamo raccontando da qualche settimana, in questo periodo di isolamento forzato la rete continua a proporre percorsi culturali alternativi utilizzando ogni forma d’arte ed ogni contenitore di bellezza. Teatri e musei, anche nella loro veste virtuale, continuano a rappresentare una bellissima forma di “evasione”, sottolineando come l’arte non conosca ostacoli e sia sempre capace di reinventarsi attraverso forme nuove per comunicare e farsi apprezzare anche senza la partecipazione “fisica”. Così la musica, il teatro e la lirica, in questo periodo “scomodo” e difficile per chi fa del rapporto diretto con il pubblico uno degli aspetti più importanti del proprio lavoro, sono stati reinterpretati.
Musicisti e cantanti, da Elton John a Sting, da Ludovico Einaudi a Brunori Sas, hanno aperto i loro studi di registrazione e le loro case intrattenendo i fans in concerti in streaming sui social, trasformando quegli spazi fin ad ora privati in palcoscenici ideali su cui improvvisare duetti in diretta tra colleghi/amici e da cui sono stati lanciati importanti messaggi per continuare a guardare al domani con coraggio ma anche con altruismo. Attori come Pamela Villoresi, che avrebbe dovuto debuttare nel ruolo di direttrice del Teatro Biondo di Palermo con “Viva la vida”, uno spettacolo ispirato a Frida Kahlo, interpretata dalla stessa Villoresi per la regia di Gigi Di Luca, ha aperto virtualmente il sipario della Sala Strehler per tre pomeriggi consecutivi, dal 6 all’8 marzo, permettendo agli abbonati e agli appassionati di non perdere lo spettacolo.
Anche il Teatro della Scala di Milano, in collaborazione con Rai Cultura, ha aperto le porte del suo palcoscenico portando eccezionalmente su Rai5 e RaiPlay, in tv e sul web, ben trenta spettacoli tra opere, balletti e concerti, e permettendo a tutti gli appassionati, costretti in casa dalle misure di sicurezza, di accedere gratuitamente a una selezione tra i migliori spettacoli degli ultimi anni. Gli appuntamenti sono partiti su Rai5 a il 6 aprile e saranno trasmessi dal lunedì al venerdì alle ore 10 ed il mercoledì in prima serata, mentre su RaiPlay dal 23 marzo e fino al 21 aprile tutti i giorni sarà trasmesso un nuovo spettacolo, disponibile on demand per un mese.
Anche i musei continuano ad arricchire la rete con percorsi virtuali che attraversano spazi pieni di tesori e con iniziative che in alcuni casi hanno il profumo della solidarietà, come la proposta del Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo. Il museo della città russa, che conserva ben oltre 300 capolavori dell’antichità e dei maggiori maestri italiani, è chiuso dal 18 marzo per le misure di contenimento del Covid-19. Ora, grazie ad un’iniziativa di Hermitage Italia, sua sede veneziana, il museo ha avviato delle visite guidate sull’arte italiana in streaming e trasmesse direttamente dalle sue sale. Un palinsesto di appuntamenti molto fitto che racconta l’arte italiana ed esprime la solidarietà della Russia al popolo italiano.
“Vorremmo dare una mano ai cittadini dell’Italia che vivono adesso un periodo non facile. Non possiamo prestarvi un aiuto medico o finanziario, ma speriamo di fare almeno qualcosa per abbellire questo momento duro attenuandolo con la bellezza infinita dell’arte”, ha dichiarato Olga Macho, responsabile del settore per l’Educazione pubblica all’Hermitage. Insomma, l’arte e la forza comunicativa che la contraddistingue non hanno trovato barriere neanche in questo momento di grandi e necessarie limitazioni, continuando a rappresentare una straordinaria occasione di crescita.
Non appena l’emergenza sarà finita però, ci auguriamo di tornare presto a partecipare a concerti in spazi pubblici, di sedere sui palchi dei teatri di prosa e di lirica, a varcare le soglie dei musei per assaporare con tutti i sensi le vibrazioni che questi contenitori di meraviglie riescono a trasferire. Perché, per quanto valide siano le proposte che la rete offre in questo momento del tutto eccezionale, non possiamo disumanizzare un evento artistico, non possiamo privare gli artisti e noi spettatori di quel profumo unico che si avverte ai piedi di un palcoscenico o davanti ad una tela, non possiamo privarci di quella curiosità e di quella costante ricerca che ci prepara ad un domani più giusto e armonioso così come si augura l’autore dell’epigrafe impressa sul frontone della facciata del Teatro Massimo di Palermo quando afferma: “L’Arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”.
Serena Gilè -ilmegafono.org
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